Ci tocca imparare da McDonald’s

Zitto zitto, il mercato si muove. E a noi tocca imparare da McDonald’s. No, non c’è nessuna offesa strisciante, nel senso che imparare da chi ha un progetto di business intelligente è sempre proficuo, poco importa se vende hamburger, bacche, carrube o acqua minerale.

Qui siamo nel puro mondo dei servizi al consumatore, e quanto sta accadendo attorno a noi è davvero importante, perché vengono ribaltate le classiche regole sino ad oggi esistite: vuoi vivere la customer experience della catena, con patatine, hamburger, locali colorati e così via? Cercati il punto vendita più vicino e vai.

Adesso l’experience si vive anche slegata dal punto di vendita fisico, grazie all’introduzione del McDelivery e alla tecnologia. Rimanendo comodamente sul divano, così recita letteralmente la proposta, il cliente può scaricare la app sullo smartphone, scegliere il menù e vederselo recapitare a casa. La prima consegna è addirittura gratis. Al momento il servizio è attivo solo su Milano, ma possiamo presumere che rapidamente venga allargato anche alle altre città in cui la catena è presente.

E noi, imprenditori di ristoranti, bar e locali in generale, come rispondiamo a questa provocazione che alza l’asticella del servizio in un mercato nel quale anche noi competiamo ogni giorno?

I casi sono due, come sempre: o facciamo finta di niente, rimanendo belli ancorati al nostro servizio classico, oppure ammettiamo che ci tocca imparare da McDonald’s. Non è detto che si debba replicare il Delivery in questo modo, ma certamente è possibile ipotizzare nuovi servizi in termini di:

  • Cambio di orario
  • Serate a tema
  • Cambio di menù
  • Consegna personalizzata a particolari condizioni
  • Sistemi di prenotazione o relazione con la clientela basati sulla tecnologia

In questo percorso, potremmo anche trovare degli alleati insperati. Player come Uber, che a Milano stanno iniziando a consegnare a casa dei clienti i piatti ordinati dai ristoranti, potrebbero essere il giusto partner che fa al caso nostro. Quando occorre innovare, infatti, non è necessario inventarsi in due minuti esperti di un altro business: è sufficiente trovare altri imprenditori che rispondano insieme a noi a un bisogno puntuale dei clienti.

Non è la prima volta che mi imbatto in sfide di questo genere: nel libro Il Bar di successo, che ho scritto per l’editore Franco Angeli, ho trattato diffusamente questo e altri argomenti “di frontiera”.

Siccome mi piace poter condividere le informazioni con i miei lettori e fare cultura in termini di Food and Beverage, ti propongo di leggere gratuitamente proprio il capitolo del libro che parla del servizio e delle innovazioni correlate.

Vuoi riceverlo?

Invia una e-mail a info@ristopiulombardia.it. Inserisci nell’oggetto “Il bar di successo-richiesta”. Nel testo della mail, dopo aver inserito nome, cognome, telefono, ragione sociale del locale, scrivi: “Vorrei ricevere il capitolo numero 5 del linro” e te lo farò subito spedire.

Ti chiedo anche di lasciarmi un commento qui di seguito, è sempre bello potersi confrontare!

Un caro saluto e a prestissimo, Jo

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