Rodolfo Vettorello, intervista al poeta

Paola Santini, blogger, autrice per Ristopiù Lombardia, intervista uno dei protagonisti dell’evento “Donne, Vino e Poesia” che si terrà il prossimo 19 settembre presso la sede dell’azienda, a Varedo (per conoscere orari e ospiti, https://www.ristopiunews.it). Ti ricordo che ci sono ancora pochissimi posti a disposizione!

Cordiale, affabile, una persona “senza tempo”, così Rodolfo Vettorello ci ha accompagnati in una conversazione amichevole, trasmettendoci la passione per la vita ed il suo grande gusto per la poesia.

Ci racconti un po’ di Lei, della sua vita e della sua carriera

Sono un architetto che ha smesso di lavorare- ci dice sorridendo.

Ho lavorato per molto tempo per enti pubblici come progettista, prevalentemente occupandomi di ospedali e di scuole. Ho in seguito deciso di proseguire la mia attività come libero professionista con un collega, costruendo dagli edifici industriali alle ville, ma quando è mancato non me la sono più sentita di andare avanti senza di lui.

Da sempre ho avuto la passione per la scrittura e a oggi mi sono dedicato prevalentemente a fare quello. È quasi un lavoro e mi piace dire che “ci si fa fregare dalle passioni”. Ho iniziato con la partecipazione ai concorsi letterari, vincendoli con delle poesie, dopodiché sono stato coinvolto come giurato a tanti eventi letterari.

Oggi organizzo, insieme ad altri amici il Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “I fiori sull’acqua”, Il Premio Letterario “Va Pensiero” a Soragna, il Premio Thesaurus-Albarella, Il Premio “Podere Alberese” e qualche altro. Sono membro di Giuria di una dozzina di altri Premi Letterari.

So che, oltre all’apprezzamento dei lettori, ha ricevuto numerosi riconoscimenti

Per la precisione ho vinto 216 premi letterari, molti dei quali per due o anche tre volte, perchè dopo alcuni anni si può concorrere nuovamente. Questo mi permette di fare delle belle conoscenze, intendo con ciò l’entrata in contatto con i poeti più affermati in Italia in questo momento.

Conoscendo persone che scrivono bene, si impara a scrivere meglio e perciò a crescere, questo è il motivo che rende questa attività molto divertente.

Ho letto nella sua biografia che ha fatto per molto tempo volontariato con i bambini

La voglia di vivere, di parlare di me e dei miei sentimenti mi ha intrigato per molto tempo ma poi l’interesse si è spostato verso gli altri e verso il sociale.

Così mi sono buttato nel volontariato, facendo divertire i bambini per vario tempo. Ho recuperato la mia passione di giocoliere, funambolo ed equilibrista e mi sono esibito per portare sorrisi e momenti di svago.

Questa attività si è svolta presso ABIO, un’associazione che sviluppa molti progetti per favorire l’accoglienza dei bambini negli ospedali (http://www.abio.org/).

In questa realtà si viene a contatto con il dolore infantile, il bambino magari sorride anche il giorno prima di morire mentre i genitori sono straziati. Ho frequentato quasi tutti gli ospedali, nei diversi reparti di oncologia pediatrica. Si incomincia il volontariato pensando di dare qualcosa agli altri e si finisce che ci si rende conto di ricevere molto di più.

È stata un’esperienza fondamentale per me che ho sempre amato i bambini, ha dato un senso diverso alla mia vita. Un’ esperienza durata 15 anni, fatta con molta passione e poi ai bambini non interessa vedere un giocoliere perfetto, a loro interessa soprattutto sorridere.

 Una vita di passioni la Sua, insomma…

Nella vita, in realtà, non mi sono mai annoiato, perchè ho fatto almeno n.2/3 lavori alla volta, anche tanti sport, senza essere stato particolarmente bravo in nessuno, ma non importa, ho provato a fare quello che mi riusciva.

Le passioni non le ho mai abbandonate anzi, tendo a recuperarle in qualche modo oppure ad insegnare quello che so. Ho insegnato a fare giocoleria a tanti ragazzi perché per diversi mesi all’anno sono nell’Isola di Albarella, vicino a Chioggia e alla fine molti sono diventati più bravi di me, perché hanno un’intelligenza del gesto abbinata a tempi di sviluppo fisico adeguati. Per un giovane è possibile educare il corpo a fare grandi acrobazie quasi naturalmente mentre un adulto a un certo punto non può più riuscire.

Se guarda nella mia biografia può davvero divertirsi, ad esempio sono comandante di navi. Ho sempre avuto la passione delle barche specie a vela e ne ho avute tante, ho avuto tutti i diplomi possibili e a conclusione del percorso era possibile conquistare l’abilitazione alla Condotta e Comando di Navi da Diporto.

Beh, ho frequentato il corso che ho concluso con successo e per puro piacere personale perchè naturalmente non mi capiterà mai di possedere o comandare una nave di stazza illimitata su tutte le rotte possibili.

Lei come si descriverebbe

In una raccolta di poesia dedicata a mia moglie ho scritto “A Mina che regge il peso della mia inconsistenza” perché a volte mi perdo a fare ciò che amo.

Io non sono diventato ricco ma mi sono divertito molto e credo che questa ricchezza interiore sia impagabile. E comunque mi sento ancora in costruzione, in continua evoluzione.

Come uomo in nessuna situazione mi presento vantando se non scherzosamente qualcosa di me. Qualcuno pensa ad una falsa modestia, invece, io ritengo, nonostante la mia età, di avere tante cose da imparare.

Non mi interessa l’arrivo, mi interessa la strada!

E la sua poesia?

Ho scritto circa una trentina di volumetti di poesia, in un tempo neanche tanto lungo. Oggi succede che alcuni miei amici mi riferiscono che alcune persone per partecipare ad un concorso copiano le mie poesie, io invece di essere scandalizzato per il plagio ne sono fiero perché se qualcuno mi copia vuol dire che sono bravo.

Lo considero “un arrivo” quello di farsi copiare. Montale ha detto che il successo di uno scrittore non deriva dal numero delle critiche positive ma dal numero di quelli che copiano i tuoi testi per cui io sono molto contento e divertito di essere oggetto di plagio!

Come nasce l’iniziativa di collaborare con Ristopiù Lombardia con un evento?

Ho conosciuto Donatella Rampado perché è l’organizzatrice del Premio Poetico Nazionale “Amici di Ron” ed abbiamo simpatizzato dal primo istante.

Chi vince il premio poetico letterario l’anno dopo diventa giurato e Donatella mi ha chiesto se conoscevo qualcuno da proporre per dare premi per la carriera nell’ambito letterario.

Così ho proposto, per quell’occasione, due figure di grande spessore: Hafez Haidar, candidato per la seconda volta al Premio Nobel della pace, poeta e romanziere libanese, è docente di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università degli Studi di Pavia. E Ninnj Di Stefano Busà, milanese di adozione ma di origine siciliana, molto brava e solitaria.

Una grande stima mi unisce a Donatella e quando mi ha coinvolto a collaborare per l’evento di Ristopiù Lombardia “Donne, Vino e Poesia”, mi sono sentito onorato e infatti stiamo lavorando con grande entusiasmo, empatia e sinergia

Un ringraziamento di cuore a Rodolfo Vettorello, che ha permesso quest’intervista, arricchendoci dei particolari della sua intensa vita, spesa con entusiasmo e allegria.

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