Ma io ho sempre fatto così… non è un buon motivo per continuare

L’Academy Ristopiù Lombardia macina corsi su corsi, probabilmente anche tu ne hai frequentato qualcuno – per vedere l’agenda aggiornata puoi cliccare qua, https://www.ristopiunews.it/eventi/ – e molto spesso mi capita di partecipare per salutare i presenti o raccontare le novità dell’azienda.

Ascoltando poi i commenti delle persone che hanno deciso di dedicare qualche ora alla formazione, per esempio sui nuovi prodotti, noto sempre questa obiezione: “Ma io ho sempre fatto così. Perché adesso devo cambiare?”. Oppure: “Questo piatto-preparazione-servizio va alla grande da almeno dieci anni, non vedo perché dovrei rinnovarlo…”.

Più che obiezioni vere, si tratta in realtà di approcci mentali conservativi.

È ovvio che mantenere le posizioni, spesso vincenti, dà sicurezza e garantisce un buon risultato (ossia fatturato).

Il fatto è che il mondo va avanti.

E anche il tuo locale va avanti. Persino se si definisce “classica trattoria”. Persino se il suo piatto di forza è l’inossidabile cotoletta alla milanese.

Perché, allora, cambiare fa bene, allena la mente, è vincente ed è un approccio che va sposato per forza?

Per tanti motivi, che ho piacere di condividere con te.

Il cliente è cresciuto.

Persino il tuo affezionatissimo cliente, che ti segue da 20 anni, ha 20 anni di più. E magari oggi porta con sé i figli, con esigenze e gusti diversi. È vero che vengono da te proprio per assaggiare il tuo cavallo di battaglia… ma nel frattempo desiderano anche vedere qualche piccola innovazione: nel tipo di piatto, nell’impiattamento stesso, nella proposta della carta dei vini, o nel centrotavola.

Le preparazioni del cibo sono cambiate.

Sino a pochi anni fa, presentare un piatto di lasagne trasudanti grasso colante era un punto di forza. Oggi nessuno le mangerebbe, tutti si attendono un piatto sobrio ma gustoso, con un buon rapporto calorie-grassi-wellness.

Mantenere salda la barra della tradizione non significa “fare sempre in modo identico”, ma “fare le stesse cose in modo nuovo”.

Se la vostra è una trattoria, è giusto scegliere i piatti della tradizione, magari aggiornati nella ricetta, o nei colori o, come appena visto, negli abbinamenti con il resto delle proposte.

Innovare non significa mortificare l’esistente, ma valorizzarlo per piacere sempre di più ai clienti… perché sono loro, alla fine, che devono essere accontentati, non il nostro ego… o no?

 

Penso spesso ai grandi chef, e ai tantissimi operatori dell’Horeca che fanno benissimo il loro lavoro, impegnandosi ogni giorno.

Esattamente come accade nella moda, i primi “trainano” e inventano, i secondi osservano e ripropongono. Ma il nostro mercato beneficia sia dei primi che dei secondi. Il cliente si aspetta innovazione sia dai primi che dai secondi.

Un tempo il cliente avrebbe chiesto un tagliere con 2 chili di affettato. Oggi si attende un tagliere con tanti piccoli assaggi accompagnati da diverse tipologie di pane. Stesso piatto, modificato leggermente.

Nello specifico ambito dei prodotti pensati per bar e ristoranti – mi riferisco a pizze, primi, fritti, carne, dolci – innovare ha un altro innegabile vantaggio, oltre a quello di essere in linea con le aspettative dei clienti: poter utilizzare e proporre alimenti e piatti che sono già stati pensati per il settore, ossia con un elevato livello di servizio, poco scarto, praticità e velocità. I prodotti per l’Horeca, di cui i nostri cataloghi sono pieni, ti consentono di portare al tuo cliente la primizia che aspettava, senza farlo attendere ore. Rispondendo così al suo bisogno di gratificazione e rapidità (specie se è in pausa pranzo, durante i giorni feriali).

 

Hai paura di innovare? Non ci credo.

Forse hai paura di perdere le tue belle e tranquille abitudini.

Innovare, però, non vuol dire sempre rischiare, nessuno ti chiede questo approccio così violento.

Vuoi innovare in modo giusto?

Vieni a frequentare un corso dell’Academy e ti troverai di fronte novità SOFT, facilmente adottabili.

E poi, se vuoi andare in profondità, mettiti in viaggio, anche lontano da casa, e poniti in posizione di osservazione: in sostanza, guarda quello che fanno gli altri, lasciati ispirare, troverai la carica per cambiare anche tu.

 

Ti è mai capitato di innovare pesantemente qualcosa nel tuo locale? Come ci sei riuscito? Scrivi di seguito la tua esperienza, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

 

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