I 3 nemici del bar perfetto

Sì, lo so, inizia a fare caldo, e la parte del cervello deputata alla riflessione sente tanto il desiderio di mare, vacanza, coccobello, spiaggia, cuba libre e arrivederci.

Invece mi tocca ancora trattenerti qua, in mia compagnia, perché il treno del successo non si ferma: lui passa, se ci sei… bene, se non ci sei perché impegnato a nuotare in piscina… peggio per te.

Voglio brevemente avvisarti.

Attorno a te hai dei nemici.

Nemici potenti, con armi molto affilate, che sono lì, pronti a farsi avanti non appena tu volgi lo sguardo dall’altra parte o ti perdi in chiacchiere mentali.

Tra i tanti, 3 sono ben più cattivi degli altri.

Sto parlando della perdita di motivazione, dell’insicurezza e della noncuranza.

Stiamo filosofeggiando?

Per niente, e nemmeno lavorando su basi psicoanalitiche o antropologiche, bensì unicamente sull’osservazione di quanto accade a tantissimi imprenditori dell’Horeca. Sino a un certo momento business a gonfie vele e poi il tracollo… e le persone a chiedersi: “cosa sarà successo”?

Semplice, i tre nemici si sono fatti avanti.

La perdita di motivazione arriva lentamente e ti frega, perché non riesci ad accorgertene prontamente. Ogni volta che un fornitore ti propone un nuovo prodotto, la tua risposta è no. Prima il no è motivato dalla tradizione, dal “dai, quello che ho piace ancora ai miei clienti”. Giorno dopo giorno, il desiderio di innovare scema, e la fatica di innovare sembra sempre più grande. La motivazione è la molla che ti fa entrare felice nel tuo bar ogni mattina. Difficile trasmettere sorrisi e contentezza a dipendenti e clienti, se non ti interessa più ciò che fai.

Purtroppo queste emozioni negative si trasmettono a pelle. Tutti se ne accorgono…

L’insicurezza è l’emozione che ti blocca. Hai paura di cambiare un fornitore; di inserire un nuovo marchio di patatine. Di provare nuovi primi piatti. Di infornare le brioche se non l’hai mai fatto.

Non sai cosa fare… il panico è dietro l’angolo. Per non farlo avvicinare… decidi di non fare niente.

Anche in questo caso, tempo qualche settimana e tutti capiscono che qualcosa non sta funzionando.

La noncuranza è l’ultimo step. Non ti interessa che la brioche sia bruciacchiata, il cappuccino con la schiuma smunta, la bibita calda anziché fredda. Quando arriva la noncuranza hai esaurito le frecce al tuo arco.

Si può invertire questa tendenza alla rinuncia e alla passività?

Certamente!

Ecco 3 consigli preziosissimi per te. E pure gratuiti!

Primo.

Ogni giorno migliora qualcosa: la posizione della tovaglia, la disposizione delle caramelle sul bancone. Qualcosa, anche di microscopico: il cervello si allenerà a fare bene e fare ancora meglio.

Secondo. Chiedi aiuto. Se intuisci che il tuo trend mentale è al ribasso, fermati un secondo e chiedi un sostegno: ai collaboratori, alla famiglia, ai fornitori di fiducia. A me! Chiedere non è disdicevole, è segno di maturità. Nessuno è totalmente autonomo e indipendente: gli altri sono fondamentali, in quanto possono trovare spunti e soluzioni là dove noi vedremmo tutto nero.

Terzo. Credici. Al tuo progetto, al tuo locale, al tuo lavoro. Tutto è di valore, una gemma preziosa che hai il compito di custodire. Questa consapevolezza deve essere scritta con forza nel tuo cuore. E sostenuta, giorno dopo giorno.

Se sei arrivato sin qua, non potrai che fare meglio.

 

Ti è mai capitato di avere momenti di down che sei riuscito a passare?

Hai voglia di raccontarli? Lascia di seguito un commento, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

 

 

 

 

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