L’eredità di Marchionne

Sergio Marchionne

Riprendo alla lettera l’agenzia Ansa.

Durante la gestione Marchionne:

– I ricavi sono passati dai 47 miliardi di euro del 2004 (Gruppo Fiat S.p.A.) ai 141 miliardi di euro del 2017 (FCA, CNH Industrial e Ferrari).

– Il risultato netto è passato da -1,5 miliardi di euro del 2004 (Gruppo Fiat S.p.A.) ai 4,4 miliardi di euro del 2017 (FCA, CNH Industrial e Ferrari).

– Nel 2004 la capitalizzazione dell’allora Gruppo Fiat era di 5,5 miliardi di euro ed ora, tenendo conto di tutte le società nate dagli spin off (FCA, CNH Industrial e Ferrari), è di circa 60 miliardi di euro.

 

Nemmeno il più grande imprenditore dell’Horeca potrà mai paragonare i suoi numeri a questi.

Non si confrontano topolini ed elefanti.

Ma da questo “elefante” si possono trarre, in queste ore davvero molto particolari, con rispetto, degli insegnamenti da applicare subito. All’istante, come avrebbe fatto lui, personaggio di poche parole e molti fatti. Tanta azione e pochissima scena.

Ne ho individuati 6, confrontiamoci insieme.

1 Cosa vuol dire essere manager? Il manager non è il padrone: non gestisce – all’inizio – un bene suo. Ma lo fa rendere e lo porta all’estremo profitto. Facile? Dipende. Prova a pensare di rilevare un bar fallito. E di farlo rinascere a nuova vita, portandolo dal Lorenteggio a Piazza del Duomo. Faticoso, vero?

2 Il manager ha una visione. Di lunghissimo periodo. Sa dove vuole arrivare e cosa è bene per tutti gli stakeholder (non solo gli operai, non solo gli azionisti, non solo l’intero mercato). Se non hai una visione, se non ti interessa dare un volto significativo al tuo locale, resterai per sempre anonimo, nella mediocrità.

3 Non basta conoscere il mercato in cui sei. DEVI essere il mercato in cui sei. Parti da una posizione di arretratezza? Cambia, tutto, e inizia a farti considerare un “pari” alla stregua degli altri player. Esci dalla posizione in cui ti hanno relegato le scelte sbagliate del passato. Credi fortemente nel tuo progetto e sposta persone, servizi, beni, cose. In questo percorso ti relazionerai con leader di mercati affini al tuo (a partire dagli uomini politici). Non vivere la subalternità. Vivi, anche in questo caso, forte del progetto che stai portando avanti e dell’azienda che rappresenti (trasporta questo discorso al tuo bar, alla relazione col sindaco della tua città… stessa cosa. Identica).

4 Lavora. Tanto. Sempre. Ma lavora in modo efficace, metti il naso anche in ambiti che non sono propriamente tuoi, per capire come ragionano i colleghi (Marchionne ideava anche le campagne pubblicitarie, per poi fare un passo indietro se qualcuno proponeva – giustamente – dei miglioramenti). Presidia tutto, ma delega in modo efficace.

5 Cambia: le tue auto sono fuori mercato? Smetti di produrle… e produci altri modelli, dopo aver costruito partnership intelligenti. I tuoi prodotti non sono buoni? Smettila di proporli, cambia fornitore e riprendi. Stessa cosa. Lì auto, qui cibo e servizi.

6 Appari. Il giusto. Lavora sotto, sii presente, ma non esagerare con il protagonismo. Relazionati con i dipendente, fai vedere che ci sei, che detti la linea. Ma poi rifletti e ragiona in silenzio. Il tuo compito non è avere amici, ma avere collaboratori felici e soddisfatti. Ai quali tu e solo tu devi garantire un futuro di benessere.

Pesante, tutto questo, vero?

Imprenditori di questo genere nascono una volta per secolo, nei tanti Paesi del mondo.

E spesso, come in questo caso, rapidamente se ne vanno.

Lasciando gli altri imprenditori a riflettere su come è complessa la loro professione. E su come la loro missione sia davvero “a tempo”. A sopravvivere è l’azienda, loro sono stati dei semplici – ma efficaci – traghettatori.

Hai avuto occasione di incontrare personaggi alla Marchionne? Che ricordi ti hanno lasciato? Scrivi di seguito la tua esperienza, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

Jo

(foto tratta da https://www.fcagroup.com)

 

 

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