Ti valuteranno… anche per quello che dimentichi di fare

Oggi in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Sul nostro magazine www.ristopiunews.ittrovi dati e numeri relativi alle persone che ancora, nel pianeta, non riescono ad alimentarsi in maniera corretta, con la giusta quantità di cibo. Numeri impressionanti, come vedrai.

Io approfitto di questo nostro appuntamento bisettimanale per raccontarti degli aspetti che probabilmente ti sfuggono, del tema alimentazione-spreco. Non perché tu non sia preparato o attento, ma perché troppo indaffarato a seguire il business e i clienti.

Proprio i clienti – e lo rimarchiamo con forza esattamente in questa giornata – sono cambiati. Si è modificato il loro approccio al cibo. Questo nuovo approccio è vissuto sia dalla famiglia quando acquista al supermercato, sia quando si reca al bar, al ristorante, in pizzeria.

Ti faccio qualche esempio, per capire.

Le persone non vogliono più sprecare. Se avanzano un quarto di pizza, desiderano portarlo a casa e scaldarlo il giorno dopo.

A TE il compito di fare in modo che ciò sia possibile, predisponendo cartoncini ad hoc, anche se il tuo locale non vende pizza da asporto.

Le persone osservano come tu separi i materiali destinati al riuso, l’umido, il secco. Se ti vedono che porti via tutto insieme, spreparando il tavolo… tu perdi 10 punti, in quanto non ti mostri rispettoso della sostenibilità.

A TE il compito di conferire in modo corretto ogni genere di materiale. Non è difficile, si tratta solo di un’abitudine da acquisire. Puoi anche, a fine mese, raccontare con un cartello quanti chili di plastica o vetro sei riuscito a conferire per il riciclo. Stesso ragionamento con le lampadine a risparmio energetico.

I clienti sono sensibili anche alla “temperatura”: certo non vogliono cenare al freddo, ma 25° sono sinonimo di spreco di calore, così come le porte aperte in piena estate o in pieno inverno. Essere “accoglienti” e tenere tutto spalancato fa ormai a pugni con il risparmio energetico (dovuto e necessario).

A TE il compito di valutare in modo corretto la temperatura dell’ambiente, in modo che nel tuo locale non ci siano né i pinguini né i leoni della savana boccheggianti per il calore.

C’è poi tutta la questione dei materiali: tovaglie di carta? Di carta riciclata? Di plastica? E quale genere di plastica? Anche in questo caso, A TE il compito di mostrare sapienza: certamente i materiali riciclabili sono i migliori, ma anche una tovaglia bianca ben pulita può indicare che tu rispetti l’ambiente e il tuo cliente (evitando magari di farlo mangiare su tovagliette di infima qualità).

Un’ultima cosa: il cliente guarda anche dove non devi, lo sapevi? Ovvero: butta il naso nella tua cucina appena può, osserva il grado di pulizia-sporcizia del pavimento. Poi controlla il livello di ghiaccio nel congelatore dei dessert, il colore del prosciutto che tieni stoccato insieme alla frutta e alla salsa di maionese nello spazio deputato alla preparazione di piadine e panini. Là dove tu pensi: “Massì. Questa cosa la sistemo domani”,qualcuno pensa: “Ma cosa aspetta, questo imprenditore, a mettere a posto? Ma non si vergogna?”.

A TE il compito di presidiare tutto, meglio di quanto tu non stia già facendo ora. In tuo aiuto arriveranno i dipendenti, che potrai formare proprio in modo tale da attivare in loro una maggiore sensibilità verso il risparmio energetico e dei materiali e la qualità del servizio in generale.

Non si conquista più il cliente con un Pirlo ben fatto, oppure una brioche di qualità, o un rhum servito nel giusto bicchiere. Occorre anche un contorno ugualmente ben fatto, un locale pulito, arieggiato, luminoso.

Insomma: il posto in cui tu stesso vorresti portare la tua famiglia.

È, il tuo locale, un luogo del genere?

Se la risposta è sì… perfetto, vai avanti così.

Se la risposta è no, devi cambiare rapidamente qualcosa.

Se ti occorre aiuto, sai che gli Specialist di Ristopiù e Chef Ruggero dell’Academy sono a tua disposizione.

Basta chiamare il Service Center al Numero Verde 800078844 e fissare un appuntamento.

Ti è mai capitato di dialogare con un cliente in merito alla sostenibilità del tuo locale? Quali feedback hai ottenuto? Scrivi di seguito il tuo commento, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

 

 

 

 

 

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