Tu viaggi? E perché non viaggi? E se viaggi perché lo fai?

Parliamo di viaggi.

Non di quelli per piacere che organizzi durante le ferie insieme a famiglia e amici.

Sono da poco ritornato, insieme ai colleghi del Consorzio Ursa Major, da un interessantissimo viaggio in Belgio. Tutti con giacca e maglia firmata dal Consorzio, abbiamo deciso di visitare un Paese straniero per osservare come il cibo viene considerato, usato, proposto. E abbiamo approfittato dei momenti insieme per parlare di lavoro, progettare, organizzare i prossimi mesi.

Almeno due volte l’anno partiamo tutti insieme alla volta di un Paese: lo scorso anno siamo arrivati sino in Sudafrica, e anche a New York.

A cosa serve viaggiare?

Pur trattandosi di un investimento importante, sia a livello di tempo che di lavoro, viaggi educational di questo genere sono fondamentali, se sei un imprenditore del settore Horeca, così come se sei un fornitore come me, che vuole sempre migliorare il rapporto con il suo cliente.

Ecco cosa rappresentano, a parer mio, i viaggi di lavoro.

1 Ti raccontano quello che non vedi

Anche se ti informi, guardi la tv, leggi con costanza, non puoi mai sapere, stando a casa, come le persone ragionano, mangiano, si divertono dall’altra parte del mondo. Si tratta di allargare i propri orizzonti culturali, ma anche di comprendere che certe abitudini – da noi consolidate – possono anche essere modificante (un po’, tanto, tantissimo) arrivando così a colpire-stupire il cliente finale.

2 Ti solleticano le papille

Noi conosciamo una minima parte dei cibi che le persone mangiano nel mondo. E ne serviamo, nei nostri locali, una parte ancor più microscopica. Ogni tanto, anche in Italia, arrivano ingredienti nuovi, che magari fatichiamo a inserire a menù perché proprio non sappiamo da dove provengano, quale sia la loro storia e il loro contesto gastronomico. Girando per i vari Paesi, abbiamo la possibilità di incontrare questi cibi prima che si trasformino in “moda”. E di proporli subito con la giusta enfasi, senza tentennare (battendo in questo modo la concorrenza).

3 Ti mettono alla prova

Chi ha sempre agito in un certo modo, con un discreto successo, è portato a non modificare nulla. E se, invece, modificando parti del progetto, il successo – così come il fatturato – si triplicasse? Chi resta immobile non cresce. Osservare come gli altri lavorano è uno stimolo fortissimo al cambiamento. Tutte le volte che torniamo da viaggi di questo genere, siamo “carichi”, pieni di energie e di idee da applicare alle nostre imprese. Per fare sempre meglio, per dare linfa al business, evitando in questo modo che si “scarichi” di motivazione (che è poi la molla che ci fa alzare tutti la mattina).

4 Ti stordiscono

A volte, di fronte a improbabili piatti, a street food che in Italia non durerebbero nemmeno cinque minuti, viene da pensare: “Questi sono pazzi”. Poi rifletti due minuti, fai anche due conti e vedi che il business plan funziona, che il locale è strapieno di gente. E allora ti si accende la lampadina nel cervello e inizi a pensare: un momento, se ci sono riusciti loro, perché non posso farlo anche io, con le debite personalizzazioni per il mercato italiano? E via, così nasce un nuovo progetto vincente.

4 Ti rendono umile

Mediamente, girando per il mondo, si incontrano business men di ogni genere. Alcuni hanno davvero sfondato, magari con idee assurde, e ora veleggiano con 30-40 punti di vendita. Oppure con fatturati da capogiro. Queste persone non sono da invidiare, ma da prendere ad esempio. Non solo per l’effetto-imitazione (l’ha fatto lui, posso farlo pure io), ma per la tenacia e il quid che hanno messo per diventare quello che sono. E così tu, che magari arrivi a New York pensando di essere il “figo del panino imbottito”, scopri che un ragazzo più giovane di te ha inventato una salsa barbecue che rende strabuono il panino, e che gli consente di fare il tutto esaurito dall’ora del pranzo a quella della cena.

Come vedi, c’è sempre da imparare. E solo il confronto permette di crescere, di aprire la mente, di mettersi a sperimentare. Lasciando a volte la strada consolidata per provare una strada più ardita o sconnessa.

Per cui:

viaggia, viaggia, viaggia.

E anche quando sei in vacanza, osserva, osserva, osserva. Non stancarti mai di imparare.

Ti è mai capitato di rimanere “folgorato” da qualcosa che hai visto durante una vacanza? Raccontala di seguito, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

 

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