Accresci il valore dei tuo brand. Facendo del bene

Una volta il brand, ossia il marchio aziendale, viveva di vita propria, completamente scollegato dai prodotti e dalla serietà dell’azienda.

Alle persone interessava il prodotto in sé, non il modo in cui veniva preparato, non gli ingredienti usati, non le condizioni di lavoro in fabbrica, non il consumo di energia, non l’impegno nei confronti del territorio. L’azienda imponeva, il consumatore accettava.

Questa visione monodirezionale degli acquisti è morta e sepolta per sempre.

Ci ha pensato il web a democratizzare la relazione, a mettere sullo stesso piano cliente e produttore.

Valori quali la responsabilità sociale d’impresa, l’impegno nei confronti dei meno fortunati, il rispetto per l’ambiente sono diventati capisaldi. Il consumatore PRIMA osserva se l’azienda è virtuosa; poi, nel caso, la premia acquistando il prodotto.

Se questo è il quadro, anno 2018, viene facile immaginare che il periodo delle festività natalizie non possa più essere quello dell’“adesso spenno il cliente”. Non funziona più.

Per questo ti invito a pensare ed agire in modo etico, così da accontentare il cliente e aumentare il fatturato in modo sano. E rispettoso degli altri.

Non occorre avviare strategie di marketing costosissime, né inventarsi alcunché. Basta solo muoversi n modo responsabile, ossia dando una mano alle realtà che ti circondano.

-Per esempio puoi attivare una tombola e regalare il ricavato a un’associazione di volontariato.

-Puoi promuovere prodotti che provengono da aziende del tuo territorio che rispettano disciplinari di produzione particolarmente stringenti.

-Puoi donare una parte dei tuoi ricavi a questo o quell’ente benefico, invitando i clienti a partecipare al tuo progetto.

-Puoi sponsorizzare un’iniziativa, aprire alla possibilità dei caffè sospesi.

Tutti questi modi, molto semplici, sono altamente significativi e lasciano davvero un’ottima impressione nella mente e nel cuore del tuo cliente (ti invito, tra l’altro, a preparare un report dettagliato di quanto hai donato/hai contribuito a costruire, nel segno della massima trasparenza).

Non pensare di essere solo: tutti si stanno muovendo in questo senso. Anche i big player (che, come sai, sono quelli che poi influenzano l’opinione pubblica).

Un esempio? Proprio come lo scorso anno, Coca-Cola ha deciso di sostenere il Banco Alimentare con ben tre progetti di solidarietà, racchiusi nello slogan “Più siamo, più doniamo”: donare un pranzo per Natale a chi è in difficoltà, rinforzare la squadra di Banco Alimentare con nuovi strumenti e spazi, regalare un pacco di alimenti a chi ne ha bisogno. Con questa iniziativa, che chiama a raccolta tutti i consumatori, Banco Alimentare potrà raccogliere e distribuire 1 milione di pasti a chi è in difficoltà, acquistare un mezzo per il trasporto delle eccedenze alimentari e distribuire 30.000 pacchi di alimenti a chi ne ha bisogno.

Come vedi:

-il coinvolgimento dei consumatori è massimo

-gli obiettivi sono dichiarati sin dall’inizio, sono precisi e ben dettagliati

-la comunicazione relativa a questo progetto è partita ai primi di novembre, in modo da abituare il grande pubblico all’idea e invogliare le persone a donare di cuore

Anche tu, nel momento in cui progetti un’iniziativa di solidarietà, puoi:

-partire con largo anticipo e comunicare attraverso i Social e la cartellonistica interna al locale qual è il tuo obiettivo

-precisare i numeri dell’iniziativa e chiedere l’aiuto dei clienti

-fare leva sul periodo natalizio per ricordare che, oltre a lustrini e feste, c’è bisogno di solidarietà. Sempre con un sorriso, però, in modo da non far incupire le persone.

Questa attenzione nei confronti dei più bisognosi non deve essere “pelosa”.

Cosa voglio dire? Che non deve essere strumentale: ovvero, non puoi interessarti alla solidarietà solo prima di Natale, in modo che i clienti acquistino più panettoni del dovuto. Deve essere costante e periodica, deve diventare il tuo elemento distintivo positivo.

Ricorda: il cliente non ha più interesse a sponsorizzare cause di facciata, vuole ben di più, qualità massima in un contesto di attenzione all’altro (il pianeta, il terreno coltivato, il processo produttivo, l’aria che respira, gli ingredienti e così via…). Blandirlo sotto le festività e poi eliminare dalla propria agenda i termini condivisione, sostegno, attenzione… è un gran brutto affare, te lo posso assicurare.

 

Quali iniziative stai prevedendo per lo specifico periodo di Natale?

Raccontale di seguito, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

 

 

 

 

 

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