Hai un codice etico? Cosa ne fai?

Ciao!

Ristopiù si è da tempo dotata di un Codice Etico, che declina, nero su bianco, l’impegno che l’azienda si assume nei confronti dei clienti, ma anche dei dipendenti e dei fornitori.

Avrai sicuramente sentito parlare di responsabilità sociale d’impresa.

Di B Corp, ossia di aziende pronte ad autocertificarsi sulla sostenibilità.

Di rispetto dell’ambiente, dei lavoratori, delle comunità.

Fare l’imprenditore è completamente diverso, rispetto anche solo a 10 anni fa.

Certo, il profitto è importante, ma passa attraverso la responsabilità, verso un business più etico, più serio.

Oggi la domanda che l’imprenditore si fa è: “Io sto facendo qualcosa per il benessere del pianeta e delle mie persone?”.

E anche i clienti si chiedono: “Ma questo bar, questo locale, sono sostenibili o pensano solo a fatturare e inquinare?”.

Il codice etico, la responsabilità sociale di impresa non sono più solo belle patacche da appuntarsi al petto quando si va ai convegni, per far vedere ai diretti concorrenti che siamo “avanti”, o per lo meno che siamo esattamente al loro stesso livello.

La questione è molto più seria: in una parola: CI DEVI CREDERE.

Devi essere sostenibile davvero.

Devi essere sensibile nei confronti di chi ti vive vicino, di tutti gli stakeholder e del tuo stesso business.

Lo sai che questo non è un trend, non è una moda, non è un modo per farsi belli?

E lo sai che anche i big player si stanno muovendo?

Un semplice esempio: in occasione dello scorso Natale, Coca Cola si è spesa a fianco di Banco Alimentare e ha raccontato ai suoi clienti che è stato possibile recuperare e distribuire 1.500 tonnellate di alimenti, che equivalgono a 3 milioni di pasti.

Fino a pochissimo tempo fa, Coca-Cola avrebbe parlato, in occasione delle feste, di quanto è bello bere la bevanda sotto l’albero, darsi i bacini tra innamorati e così via. Adesso parla al cuore… mostrando numeri e portando all’attenzione delle persone fatti concreti.

Questo è ciò che fanno i grandi.

E tu?

Non pensare che la dimensione di un’impresa faccia la differenza.

Il consumatore si attende sia dalla grande insegna del supermercato, che dal suo bar di fiducia che gli prepara il caffè la mattina, serietà, attenzione, responsabilità e sostenibilità.

La doggy bag, i pannelli solari, i tovaglioli fatti con tessuto riciclato, i prodotti a chilometri zero non sono servizi in più da proporre: sono esigenze espresse con molta chiarezza dal cliente.

Pensare di vedere mezza pizza buttata nella spazzatura oggi fa orrore.

È cambiata la sensibilità, punto e basta.

Quindi devi cambiare anche tu, devo cambiare anche io.

Non sai da che parte cominciare?

Molto semplice. Fai mente locale e inizia a raccontare, all’interno del tuo locale, con maggiore precisione quali azioni “sostenibili” stai portando avanti.

Magari sei già green… ma non lo dici, quindi nessuno lo sa.

Spiega bene da dove provengono i tuoi prodotti, quanto sono seri i tuoi fornitori, quale legame importante hai con il tuo territorio di riferimento. Ovviamente devi essere sincero, perché di questi tempi “beccare le bugie” è questione di un nanosecondo.

Quindi, ricapitolando: racconta le cose belle che fai e impegnati a farne sempre di più. Il cliente ti ammirerà e sarà sempre più fedele.

Se hai bisogno di qualche suggerimento più preciso, ti invito a consultare il mio libro Il Bar di successo, che ho scritto per FrancoAngeli. Lo trovi sui migliori siti di vendita on line.

Se invece vuoi aprire un dialogo diretto con Ristopiù Lombardia, scrivi di seguito, mi aiuterai a costruire la community dell’Horeca.

 

 

 

 

 

 

 

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