RistoDonna, avanti tutta

 

Già da tempo Ristopiù ha creato un brand dedicato al mondo femminile. Non tanto per una questione di “quote rosa”, ma perché ci sono tematiche che riguardano specificamente le donne e che, a mio parere, meritano di essere trattate in una maniera specifica, più dettagliata, più “forte”.

Non è una questione di genere, ma di sensibilità.

Se mi guardo attorno – e ti invito a fare la stessa cosa osservando ciò che capita nella tua azienda – vedo le ragazze e le donne impegnate in tantissimi ruoli strategici.

Sono loro a guidare per esempio il marketing, il telemarketing, loro pazientemente seguono la segreteria, ma anche il personale, così come la contabilità. Tantissime api operose che ogni giorno si confrontano con la famiglia, di origine e propria, con gli impegni “del fare” (scuola, dentista, attività varie, gestione della casa, spesa di corsa in pausa pranzo).

Loro lavorano in modalità multitasking senza che nessuno gliel’abbia insegnato. E lo fanno con naturalezza, andando fiere della loro preziosità, che purtroppo molto spesso non viene valorizzata adeguatamente.

Per tutti questi motivi RistoDonna esiste e lavora.

E in alcuni momento topici dell’anno funge da “memo” per mettere un punto fermo e ricordare a tutta la community degli stakeholder di Ristopiù che fatturare è bello, ma operare in modo “sociale” lo è ancor di più.

Ho fatto questa premessa per annunciarti che domani, presso la nostra sede di Varedo, si terrà il Corso di Difesa Personale rivolto a tutte le donne.

Nelle due ore di corso, guidate da un professionista specializzato in difesa personale, le donne impareranno a gestire diverse situazioni di pericolo. Si confronteranno con l’uso della forza, con il respingimento di un malintenzionato; impareranno a osservare l’ambiente e a riconoscere gli eventuali elementi ostili. Un percorso di accrescimento della consapevolezza, per uscire sicure e garantire la sicurezza per se stesse e le amiche (si pensi alle ragazze che escono di notte dalla discoteca).

Il tema è serio, serissimo.

I numeri che fotografano il fenomeno della violenza di genere fanno paura (te li lascio di seguito, per un tuo approfondimento). Per questo motivo non si può non intervenire in modo attivo. Non si può tacere e non si può far finta di vivere in una società perfetta, solo perché questo atteggiamento ci metterebbe al riparo da una serie di mal di pancia.

Ristopiù lavora ogni giorno seguendo le direttrici del proprio Codice Etico, che condivide con tutti gli stakeholder.

Desideriamo essere tutti allineati e pretendiamo che anche chi lavora con noi rispetti l’ambiente, le regole, si impegni per far progredire la comunità in cui è inserito.

Il Corso di Difesa Personale, che tanto successo ebbe nella scorsa edizione 2017, vuole essere un momento topico della nostra Corporate Social Responsibility.

Come avrai notato, sono molto legato a queste tematiche. E con lo stesso slancio ti invito a mostrare sempre una grandissima sensibilità nei confronti dei temi non solo di business.

Ti ricordo che il tuo cliente osserva con cura come ti muovi nel mercato. E non è più disposto ad acquistare un buon prodotto se è proposto da un’azienda non etica.

Lavora sulla tua CRS, anche il tuo fatturato ne beneficerà.

 

Violenza sulle donne in Italia, a che punto siamo?

  • Secondo i dati Istat relativi al 2014, circa 4 milioni e 400 mila donne in Italia hanno sofferto abusi fisici o psicologi da parte del partner: una donna su 4 tra quelle che vivevano un rapporto di coppia.
  • Nel 2016 sono state assassinate 149 donne, di cui 111 – tre su quattro: circa il 75 per cento – a opera di un componente della famiglia. Più di 4 mila donne hanno denunciato violenze sessuali, più di 13 mila sono state vittima di stalking – quasi la metà in più rispetto al 2011- e 14 mila hanno sporto denuncia per maltrattamenti.
  • Nel corso della propria vita, poco meno di 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni (6 milioni 788 mila), quasi una su tre (31,5%), riferiscono di aver subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale, dalle forme meno gravi (come la molestia) a quelle più gravi, come il tentativo di strangolamento o lo stupro.

(Fonte: Senato della Repubblica, Femminicidio, Vittime e carnefici in Italia: la prima mappa italiana della violenza sulle donne (e i loro aggressori, marzo 2018)

 

 

 

 

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