48 ore per regalare felicità

Qual è il weekend più terribile dell’anno?

Esattamente quello che scatta tra poche ore.

Esattamente quello che precede il Natale.

Molto semplice il motivo: scuole chiuse, uffici chiusi, ultimissima possibilità di procedere agli acquisti (ormai nemmeno Amazon riesce più a consegnare in così poco tempo… tocca fare da sè).

Per cui le famiglie si coprono bene, si armano di santa pazienza ed escono di casa. Non temono il freddo, non hanno paura di stare in coda per ogni cosa (il parcheggio, la cassa, il confezionamento regali…).

È una grande festa a cui tutti vogliono partecipare, che si diffonde per i centri commerciali, ma anche per i centri storici, ma anche per le vie di periferia, se per caso lì attorno vi sono negozi particolari e “gettonati” per le ultime scelte dei regali.

E ancora: persino nel quartiere più isolato c’è movimento, perché le persone vogliono “vivere” il loro weekend sfruttando ogni possibilità (e magari acquistando le clementine sotto casa e prendendosi un buon caffè dietro l’angolo).

Chi incontrano, tutti questi soggetti, intabarrati, forsennati, stanchi ma contenti?

Te.

Il tuo caffè, la tua tisana, la tua coccola sotto forma di cioccolatino, pasta frolla, sedia su cui ristorare un secondo, per poi riprendere la battaglia all’ultimo pacchettino.

I bar sono, specialmente domani e dopo, ma direi in ogni occasione dell’anno, il punto di riferimento dei viaggiatori, di coloro che lavorano, si muovono, chiacchierano.

I bar sono la sicurezza: sempre aperti, sempre riforniti. Sempre accoglienti, sempre “in time” (oggi la cioccolata calda, ad agosto il ghiacciolo).

I bar sono la serietà e la professionalità. I clienti riconoscono ai bar una competenza di livello per quanto riguarda tutti i prodotti offerti. Si va al bar, per un buon caffè, non al distributore automatico. Si va al bar, per una buona brioche, non al supermercato.

I bar sono il collante delle comunità: tenendo aperto, specie in questi giorni, ricordano che le vie, i quartieri, anche quelli più distanti dai centri cittadini, sono vivi. Sono il ritrovo per giovani e anziani. Sono lo spazio del relax per gli operai e i dipendenti in pausa pranzo.

I bar sono l’espressione delle reti e delle relazioniche le persone non possono non costruire.

Proprio in occasione di domani e di domenica, proprio a te imprenditore, che sei stanchissimo ma sai che in poco più di 48 ore si gioca buona fetta del tuo fatturato mensile, dico: “Sei super, avanti così”.

Non solo per te, non solo per vedere crescere i guadagni. Ma perché il tuo ruolo è indispensabile e insostituibile. Perché tu sei ciò che le persone cercano.

Lavora con la felicità nel cuore, sapendo bene che ogni sorriso che regali ti torna indietro mille volte.

Puoi seguire tutti i corsi di formazione del mondo.

Puoi essere iper-preparato su tutte le dinamiche prezzo-costo-margine dei tuoi prodotti.

Puoi innovare con costanza, come suggeriamo in Ristopiù.

Ma se, dentro, non sei orgoglioso di quanto stai facendo per te e per gli altri, tutto quanto sopra resta solamente una bella targa appesa dietro al tuo bancone.

Va bene, mi fermo perché mi sto commuovendo.

Capito, allora?

1 spingi al massimo

2 non smettere di sorridere e stupire il tuo cliente

3 non perdere di vista il focus del tuo lavoro

4 organizza in modo impeccabile le giornate

5 stimola e coinvolgi i collaboratori

Se qualcosa è rimasto indietro, se ti occorre un prodotto al volo, no panic! A te ci pensiamo noi!

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Da parte mia, e di tutti i collaboratori del mondo Ristopiù, un abbraccio di cuore, buon lavoro e… smile!

 

 

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