Il potere del NOI

Ciao, la scorsa settimana, esattamente il 22 gennaio, ho pubblicato, sulla pagina Facebook del Consorzio Ursa Major, di cui sono presidente, un video molto particolare, che ti invito a guardare e riguardare più volte (non ti preoccupare, è cortissimo).

In quel video spiego il potere del NOI.

Troppo spesso ci dimentichiamo che le sfumature lessicali hanno un loro perché. La lingua italiana non fa usare parole a caso. E dietro a ogni parola, a ogni frase, ci sono milioni di significati, che noi dobbiamo conoscere… non per laurearci in Lettere, ma per lanciare segnali e messaggi ben precisi a coloro che ci stanno attorno.

Facciamo un esempio.

Molto spesso gli imprenditori dell’Horeca, quando parlano della loro azienda, usano la prima persona singolare. “Io faccio, io decido, io vedo, io guadagno…”. In questo modo mantengono un focus esagerato su di loro.

Ma tagliano di netto il potenziale di tutti coloro che ruotano attorno: i dipendenti e i collaboratori.

Questo atteggiamento ha un riflesso negativo davvero importante.

Chi non si sente mai chiamato in causa penserà di non essere parte di un bel progetto, ma solo un prestatore di lavoro, pertanto farà il minimo indispensabile e poi penserà ai fatti suoi.

Usare il NOI, invece, cambia davvero la prospettiva per coloro che sono impegnati in azienda.

Se l’imprenditore – che è anche il capo supremo del business – usa il NOI, i dipendenti si automotivano più facilmente, sono maggiormente predisposti al lavoro in team, alla condivisione delle informazioni. Tutto funziona per il meglio, e anche il fatturato ne beneficia in modo sensibile.

D’altra parte, se ci pensi…

Una sola persona un solo guadagno.

Molte persone, maggiore guadagno.

Quale atteggiamento, allora, puoi ottenere, se vuoi che la tua azienda funzioni sempre meglio?

Ecco per tre idee.

La prima: fatti aiutare. Non puoi controllare tutto, specie se la tua società è in crescita. Scegli dei collaboratori fidati e impara a delegare. Tu, liberato dalle incombenze routinarie, potrai concentrarti sulla strategia aziendale, attività che peraltro compete unicamente a te.

La seconda: sii psicologo. Al di là del buon lavoro che possono fare le Risorse Umane – posto che tu abbia un team dedicato a questo scopo – è necessario che tu conosca i tuoi dipendenti e sia in grado di associare a ciascuno di essi la giusta competenze. La persona con un certo talento, inserita in un ruolo sbagliato, non potrà essere di grande supporto (lavorerà male e non si sentirà a suo agio).

La terza: automatizza, il più possibile. La tecnologia ci offre possibilità immense, per la gestione delle pratiche burocratiche, di quelle amministrative, degli ordini e delle consegne, del dialogo con il cliente finale. Tutto è a nostra disposizione: sistemi di intelligenza artificiale sono alle porte. Non dico che si debba iniziare a usare gli umanoidi (i robot con fattezze umane), ma buoni strumenti digitali possono fare la differenza per velocizzare le attività.

Come vedi, c’è molto su cui riflettere.

Io credo che nessuno possa permettersi di rimanere fisso nelle proprie quattro idee di base.

Se vuoi essere un imprenditore illuminato e di successo devi metterti in gioco, evolvere, apprezzare il cambiamento che è attorno a te e rendere la tua azienda una comunità virtuosa, nella quale è bello lavorare e con la quale è bello interagire.

Dunque ricorda: NOI facciamo la differenza, IO da solo non vado da nessuna parte.

Quale atteggiamento utilizzi per definire la tua azienda?

Come consideri il tuo essere imprenditore? Quali sono i valori ai quali ti ispiri?

Lascia di seguito la tua esperienza, mi aiuterai a costruire la community dell’Horeca.

Alla prossima, ciao!

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *