Zero sprechi, a. che punto stai?

Quando la società civile si muove, noi imprenditori possiamo fare una cosa sola: seguirla.

Se facciamo finta di niente, ci giriamo dall’altra parte, non ci interessiamo delle istanze delle persone che ci ruotano attorno, corriamo il rischio di estinguerci, noi e i nostri bellissimi progetti di successo.

In questi giorni a Milano è avvenuto un fatto importante.

L’iniziativa ZeroSprechi, voluta da Comune di Milano, Assolombarda e Politecnico, ha inaugurato il suo hub nel Municipio 9.

In sostanza, ZeroSprechi si occupa di recuperare cibo non venduto, prima che deperisca, e distribuirlo ai più indigenti.

Il progetto non è fatto a caso ma ben studiato, proprio grazie alla collaborazione di questi tre attori importanti.

Uno ha individuato gli spazi dell’hub, l’altro ha creato uno studio di fattibilità in modo che il lavoro si svolga in maniera ottimale e poi possa essere replicato in altri Municipi. Assolombarda ha chiamato a raccolta le aziende e creato il bollino ZeroSprechi per identificare proprio le imprese che aderiscono e dunque sono maggiormente virtuose. A gestire la raccolta delle eccedenze e redistribuirle sarà il Banco Alimentare. Si parla, in totale, di 15 supermercati, 4 mense e 14 Onlus coinvolti.

La notizia ha ovviamente fatto il giro del web ed è comparsa sui tg e sui principali quotidiani nazionali.

Vi sono più spunti di riflessione che ci toccano da vicino.

Primo

L’economia circolare è un dato di fatto, i cittadini la vogliono, la sostengono e la premiano

Secondo

Lo spreco alimentare non è più tollerato da nessuno. Appena il consumatore si accorge che i suoi negozianti di riferimento non fanno un uso oculato dei prodotti e dei servizi se ne vanno. Cambiano

Terzo

Il nostro cliente non distingue tra buone pratiche delle grandi aziende, dei piccoli bar o delle catene della distribuzione. Pertanto si attende anche da noi dell’Horeca la stessa sensibilità

Quarto

Essendo il tema “zero sprechi” molto sentito, a muoversi sono grandi player assolutamente professionali. Come a dire: non basta fare la raccolta differenziata dell’umido per vantarsi di essere sostenibili

Veniamo a noi, ossia a me e a te, imprenditori che ogni giorno hanno a che fare con lo stesso cliente che al supermercato controlla il tasso di spreco delle foglie del cavolfiore o controlla se ci sono abbastanza prodotti bio o equosolidali.

-Hai progettato un sistema zero sprechi? Lo usi davvero?

-Lo stai comunicando ai tuoi clienti?

-Hai scelto, come faccio io per Ristopiù, fornitori che lavorino sulla tua stessa lunghezza d’onda, con la tua stessa sensibilità?

-Parli quotidianamente con i tuoi clienti per capire quali sono i temi a loro cari?

-“Esci” spesso dalle tue problematiche per avere una visione strategica del tuo mercato, dei competitor e delle necessità dei consumatori in generale?

-Lavori in modo professionale, ossia orchestrando progetti su planning definiti, con partner di qualità e numeri alla mano?

Se la tua risposta è no a tutti i quesiti, ti suggerisco di affrettarti: come detto all’inizio, la macchina della lotta agli sprechi si è già messa in movimento.

Lavora su ciò che già stai facendo, raccontalo in modo più accurato specie sui Social.

Se hai dubbi, o capisci che comunque stai ancora sprecando, specie nella preparazione dei cibi, chiedi aiuto. Chef Ruggero, specialist di Ristopiù Lombardia, è a tua disposizione per aiutarti a scegliere cibi più adatti al tuo locale, con un occhio sempre al food cost. (Service Center numero verde 800078844).

Siamo tutti parte dello stesso pianeta: una volta lo davamo per scontato ed eravamo solo pronti a “prendere”.

Ora è arrivato anche il tempo di “prendere con attenzione”.

Un caro saluto da Jo

 

 

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