Quota 100, parliamone

Ciao! Che ne pensi della quota 100?

No, aspetta a rispondere.

La quota 100 che dico io non c’entra nulla con l’età per andare in pensione, il governo, le decisioni politiche.

La “mia” e tua quota 100 è un’altra.

Mi riferisco alla quota “100 obiettivi da raggiungere in un lasso di tempo ben determinato”.

Cosa voglio dire?

Molto semplicemente: voglio aiutarti, in queste poche ma efficaci righe, a gestire il tuo tempo di lavoro e i tuoi obiettivi in modo intelligente.

100 è un numero metaforico: i tuoi obiettivi possono essere 3, 5, 8, 20: sta a te individuare un numero che abbia un senso. Importante è che sia un numero preciso, non un “intorno”, e che tu aggiunga a questo numero un lasso di tempo ragionevole per la conquista della missione.

Questa semplice tecnica psicologica è fondamentale: se non impariamo a dire al cervello che deve eseguire certi compiti in un certo tempo, la mente inizierà a vagare, e noi di conseguenza saremo poco precisi; se il lavoro che ci attende non ci piace, lo sposteremo in là nel tempo, sempre più in là… e non lo faremo mai.

Vuoi progredire nel business, far crescere il tuo locale, migliorare la relazione con il cliente e i dipendenti?

Devi essere determinato, anche solo nei due obiettivi che hai deciso di portare avanti.

Lo sai cosa fa la maggior parte degli imprenditori?

Segna su un foglio un elenco poco preciso di cose da fare… poi perde il foglio.

Oppure…

Tiene tutto in testa, ma viene frenato e distratto da altri problemi che sopravvengono e si dimentica di “recuperare” quegli obiettivi che tanto gli stavano a cuore.

Lo sai cosa dicono i grandi formatori? Che non ci sono limiti a ciò che possiamo fare.

Anche io lo credo, per cui ti dico: organizzati. Dai vita alla tua personale “quota 100” e fai vedere al mondo quanto vali.

Siccome non esistono teorie, ma solo messe in pratica, ti porto un esempio personale e relativo a Ristopiù Lombardia.

Sono stato lontano dall’azienda – anche se in contatto quotidiano con i miei team – per diverse settimane, qualche mese fa.

Quando sono tornato, ricco di idee e di novità, ho iniziato a spingere sul cambiamento: volevo che nuovi progetti prendessero vita. Subito, non dopo qualche mese. In modalità “perfetta”, non “intanto proviamo”. Il tempo di organizzare i vari ruoli e tutto ha preso vita. Esattamente come avevo immaginato nella mia testa.

Il merito? Spalmato su più persone.

1 avevo un’idea chiarissima del mio obiettivo, definito e circostanziato: sapevo chi avrebbe fatto cosa, quali fornitori avremmo coinvolto, quanto tempo sarebbe stato necessario, quale budget avremmo investito; quali rischi avremmo corso (con conseguenti operazioni di aggiustamento)

2 ho spiegato in modo chiarissimo ai miei collaboratori tutto quanto sopra: sono stato esaustivo e dettagliato. Ho assegnato i compiti e fatto i modo che i miei team leader, a loro volta, coinvolgessero i loro sottoposti. Abbiamo concordato obiettivi di medio e lungo termine, fissando subito appuntamenti in cui fare il punto progressivo della situazione. Niente è stato lasciato al caso.

3 tutto è stato proceduralizzato. Non ci sono stati tentativi, prove, le persone erano allineate, l’obiettivo alla portata di tutti.

4 ho voluto che alla base del mio progetto quota 100 ci fosse la condivisione: nessuno ha mai lavorato da solo, tutti ci siamo confrontati. Questo modo di procedere ha dato i suoi frutti. Subito. Proprio quelli che volevo io.

Come vedi… precisione, organizzazione, motivazione e passione e puoi conquistare il mondo, che tu abbia un macro-obiettivo o tanti piccoli obiettivi da portare a casa da mattina a sera…

Ti è capitato di organizzare il lavoro con queste modalità?

Come ti sei trovato? Scrivi di seguito la tua esperienza, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

 

 

 

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