Tu a chi rispondi?

 

Il queste ultime settimane il mondo è cambiato un po’.

L’evento eclatante è stato certamente l’incendio che ha colpito la cattedrale di Notre Dame a Parigi.

Le persone – italiane – si sono comportante in modo curioso.

Vuoi scoprire come? E quello che penso?

Allora proseguiamo insieme la lettura.

In un primo momento siamo rimasti tutti commossi: una tragedia immane, un colpo per la storia europea, di Francia, per la Chiesa. Tutti siamo stati a Notre Dame, tutti abbiamo foto che lo documentano (molti le hanno anche postate su Facebook, in una sorta di diario del dispiacere in real time).

Il giorno successivo siamo rimasti colpiti dal fatto che la chiesa sia in realtà rimasta quasi intatta.

E che i francesi abbiano subito promesso di metterla a posto in poco tempo (cinque anni).

Nel frattempo sono arrivati annunci di donazioni milionarie, da parte di grandi imprenditori del Paese… un miliardo la cifra raccolta (promessa) davvero in pochissime ore. E la conferma: al resto penserà lo Stato, non essendoci assicurazione.

Poi sono arrivati i distinguo.

E le precisazioni.

Molti, anche in Italia, hanno dichiarato di essere disposti a offrire del denaro per la ricostruzione.

Qualcuno ha precisato che in realtà ci sono ancora i terremotati italiani da aiutare.

Altri hanno comunicato che già stanno sostenendo altre associazioni benefiche.

Dove porta questo mio elenco di fatti e opinioni?

A suggerirti che qualcosa è cambiato, nel sentimento degli italiani.

Nessuno crede più di vivere su un’isola deserta.

Anche coloro che pensano prima al bene del proprio paese e poi degli altri hanno comunque un forte senso di appartenenza alla comunità.

E se la comunità ha bisogno, le persone rispondono (ciascuna a modo loro, questo non si discute).

E osservano… quello che fai anche tu.

In due parole: in un mondo sempre più attento alla sostenibilità, all’inquinamento, allo spreco, all’aiuto a chi non ha niente, ai disabili, a tutte le forme di disagio… vendere unicamente prodotti di eccellenza in un buon locale può non bastare più.

Se vuoi creare una relazione con il tuo cliente, che sia duratura, soddisfacente da entrambe le parti, che ti permetta di fatturare e mantenere in vita il tuo locale, devi cambiare rotta, ossia:

-aprirti al mondo

-capire i bisogni che sono attorno a te

-partecipare alla vita della comunità

-spenderti per una causa

-raccontare quanto stai facendo

-invitare i tuoi clienti a partecipare

L’imprenditore che mostra solo di:

-sapere aumentare i prezzi

-trovare ogni occasione per “spennare il pollo”

-rimanere indifferente di fronte alle situazioni di bisogno

è destinato a cadere in disgrazia.

Una volta l’atteggiamento egoistico funzionava?

Oggi non funziona più.

Questo è il motivo per cui tutte le aziende, compresa la mia, compresa la tua, devono dotarsi di un codice etico, essere rispettose delle persone e dell’ambiente, ragionare in modo allargato proponendo iniziative non finalizzate solo al business.

Questo è il motivo per cui ti dico: leggi, ascolta, capta ciò che succede attorno. E poi agisci, scegliendo la forma che preferisci di aiuto e sostegno.

Vedrai il tuo business cambiare e i clienti essere sempre più contenti!

Ciao!

 

 

 

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