Spreco di cibo? Intollerabile

Ciao, lo sai qual è l’atteggiamento che l’italiano non sopporta più, quando si rapporta sia con la grande distribuzione organizzata che con la ristorazione?

Lo spreco. A 360 gradi, di qualunque genere.

E con fastidio e rabbia crescente non tollera del tutto lo spreco di cibo.

Capisco che il ragionamento sia complesso – da fare e anche da concretizzare – ma ci dobbiamo provare.

Gli sprechi sono di tantissimi generi: di tempo, ingredienti, materie prime, energie varie, servizio. Ovunque ci giriamo ci sono rivoli di inefficienza.

Ecco qualche esempio.

-Il consegnatario che gira per la città toccando tre volte lo stesso quartiere perché alle spalle non ha un planning efficace

-Il prodotto che al posto di essere scelto a chilometro zero viene importato dall’altra parte del mondo… non perché è più buono, ma perché costa meno o è sottoposto a regole meno rigide

-Le porte del locale aperte quando all’interno funziona l’aria condizionata

-Le luci lasciate accese ovunque, anche quando non necessario

-Il rubinetto del bagno che perde… perché non si ha tempo o testa di farlo aggiustare

-E poi il cibo: andato a male per colpa di un controllo non puntuale del magazzino; lo scarto esagerato di alimenti che non si è in grado di gestire. Le rimanenze della giornata che non vengono smaltite in modo corretto o  – se possibile – in qualche modo riusate o ricollocate

Tantissime piccole gocce nel mare… un mare nel quale stiamo per sprofondare.

Come immagini il tuo cliente non è tonto: vede tutto, sa tutto, usa buone pratiche quando è a casa sua e certamente pretende che tu faccia altrettanto nel tuo locale.

Quindi la domanda è: tu cosa fai?

Ovvero: la sostenibilità – ecco la parola magica – fa parte della tua agenda delle priorità o ti interessa fatturare e basta?

Se vuoi accrescere il fatturato, ma ti manca questa sensibilità… sei destinato a fallire. Non perché lo dico io, bensì il mercato nel quale tutti siamo inseriti.

Hai mai fatto caso alle pubblicità televisive degli ultimi mesi?

Sai di cosa parlano?

Prodotti che non inquinano.

Alimenti sani.

Consumatori che diventano partner della marca.

Attenzione alla salute del pianeta, anche facendo qualche sacrificio in prima persona.

Il mondo sta andando là: tu e io dobbiamo rapidamente allinearci per offrire un servizio e dei prodotti in linea con questo nuovo “sentire”.

Quindi, ritornando al cibo: hai posto in essere tutte quelle azioni che ti consentono di non sprecare?

Fai un buon controllo del magazzino?

Scegli prodotti già pensati per l’Horeca, che non prevedono spreco o perdite di tempo inutile per cottura, ecc.?

Sei attento a spiegare al tuo cliente perché hai tolto dal menù un certo piatto e ne hai inserito un altro che magari valorizza la produzione di broccoli che avete vicino al quartiere?

Ti curi del risparmio intelligente, in tutte le sue forme? E lo fai dando per primo l’esempio, in modo che anche i fornitori siano allineati e i dipendenti motivati a seguirti?

Come sai noi da tempo, in Ristopiù, abbiamo attivato un Codice Etico che comprende e regola questi aspetti. A breve presenteremo anche il Bilancio Sociale. Ti invito a fare come me, pur nella diversità del tuo business.

Presentati in maniera autorevole dimostrando di comprendere le nuove criticità del mercato, il cliente ti seguirà di sicuro.

Quali azioni hai già intrapreso per non sprecare, a tutto tondo?

Scrivile di seguito, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

 

 

 

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