Acquisti sui Social… ci mancava anche questo

Caro imprenditore dell’Horeca, come ben sai ogni giorno – questo è il bello della globalizzazione e del libero mercato – si presenta alla porta della nostra impresa un nostro competitor.

Una volta era il competitor diretto, ovvero quello che vendeva il nostro stesso prodotto o servizio.

Ingaggio abbastanza facile: si capivano i suoi punti di forza e di debolezza e si tarava il proprio posizionamento per essere migliori e/o superiori.

Poi sono arrivati i competitor indiretti, quelli che vendevano prodotti e servizi affini. Ingaggio complesso, specie se il nuovo prodotto del “nemico” era di gran lunga più moderno, avveniristico e utile del nostro (per il quale era pronto il funerale… chi si ricorda delle carte telefoniche da usare nelle cabine pubbliche?).

Adesso siamo a una successiva evoluzione del mercato, quella dei canali.

Va bene la vendita off line, ossia di persona.

Va bene la vendita sul web tramite un singolo sito specifico (i.e. quello del produttore di cioccolato).

Va bene la vendita sui portali che raggruppano tante categorie di prodotto.

Cosa mancava?

La vendita sui Social Media… nati per far comunicare maggiormente le persone, oggi sono diventati un nuovo canale che arriva direttamente su tutti i device delle persone.

I Social hanno profilato tutti i loro utenti, ne conoscono caratteristiche, passioni, hobby e debolezze (addirittura orientamento sessuale, religioso, malattie…). È diventato facilissimo, per le aziende, posizionarsi in modo corretto su un Social, proponendo il giusto prodotto al giusto-singolo utente.

Per fortuna – per noi – il canale non è questo grande “guru” delle vendite.

Secondo una ricerca di MarkMonitor, infatti, gli utenti hanno giudizi abbastanza sospesi.

Ad esempio, è vero che un consumatore su tre usa i Social per fare acquisti (incredibile!), ma il 90% afferma di avere diversi timori. Insomma, acquista ma non è così tranquillo.

A preoccuparlo maggiormente sono

-La sicurezza dei pagamenti

-La qualità dei prodotti

-La sicurezza relativa ai dati personali

-L’acquisto di un prodotto che poi si riveli falso

A fare da discriminante è la reputazione del brand: più questa è forte, più le persone si sentono rassicurate.

Queste informazioni ci fanno ben sperare, in quanto indicano che il canale non è ancora pronto a gestire un vero e proprio shopping on line a discapito degli altri player.

E noi?

Abbiamo un’unica strategia da portare avanti.

Anzi due.

La prima: coltivare le relazioni one to one con il cliente. È da lì, dal nostro servizio che parte la sua soddisfazione, che la comodità di un clic non riuscirà a scalfire del tutto.

La seconda: essere comunque presenti sui Social, ma a modo nostro, ovvero raccontando il posizionamento, il nostro valore, la nostra storia. Per creare un legame… e portare il cliente a entrare nel nostro bar… dove poi attiveremo il processo di vendita.

Funziona, questo mix di reale e virtuale?

Certamente sì, a patto che sia molto chiaro che la nostra offerta non deve essere di mediocre qualità. Ma di eccellenza.

Come dimostrato poco sopra, infatti, basta davvero un clic perché il nostro adorato cliente si stufi di noi e acquisti un chilo di pasticcini da thè direttamente su Facebook… lasciandoci a secco…

E tu?

Come sei posizionato sui Social Media? Come li utilizzi? Lascia qui di seguito la tua esperienza, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *