Perché essere “etici”? Quanto paga?

Caro collega imprenditore del settore Horeca, sino a qualche anno fa la parola “etica” era completamente slegata dal mondo delle aziende.

O meglio, non era raccontata.

Una ventina di anni fa si iniziò a parlare di Corporate Social Responsibility, a indicare che le aziende non vivevano dentro a una campana di vetro, ma erano correlate alla società, alla comunità, alle persone. Diventava evidente e chiaro a tutti che le scelte di un imprenditore potevano avere ricadute positive – ma anche negative – sull’ambiente, per esempio. Il suo agire diventava trasparente.

Questo percorso, lento ma inesorabile, ha portato a tanti cambiamenti.

-Le aziende sono sempre più sotto la lente di ingrandimento. Non possono comportarsi a caso, senza considerare le conseguenze delle loro scelte.

-Gli imprenditori sono sempre più protagonisti e front-man: a loro si attribuiscono meriti e demeriti. Loro, come si dice, “ci mettono la faccia”, non solo dal punto di vista della legge, ma anche della reputazione dell’impresa.

-I collaboratori sono coinvolti nelle scelte aziendali; si sentono parte di un progetto, non automi che timbrano il cartellino. Questo li porta a lavorare meglio e a essere i primi testimoni del fare etico presente in azienda.

Gli stakeholder in generale non badano unicamente a dividendi e profitti: anche loro guardano alle imprese in modo allargato. Così facendo, le imprese sono sempre più strettamente correlate a tanti altri ambiti. Pensa al welfare, agli incentivi, all’industria 4.0. Tutto è in mutamento ma, a differenza di altri periodi storici, vi è una maggiore considerazione:

-della salute del pianeta

-delle condizioni di lavoro delle persone, dei loro diritti

-del “bene” allargato che l’azienda può fare

Pensi che questi bei ragionamenti valgano solo per le aziende grandi?

No.

Anche il tuo bar può e deve essere etico.

Partendo proprio dalle piccole cose che ti sono più confacenti:

-il rispetto delle persone che lavorano con te

-l’attenzione nei confronti delle regole sanitarie che devi applicare

-l’impegno verso il quartiere o l’ambiente in cui il bar è inserito

-l’attenzione a non sprecare cibo, a risparmiare energia, a guadagnare il giusto, a offrire prodotti di qualità a un prezzo equo

Questi elementi fanno di te un professionista serio. E sulla base di questi elementi i clienti sceglieranno se frequentare il tuo bar o meno.

Ricordi? Questo articolo iniziava con la considerazione secondo cui un tempo la sensibilità delle persone era diversa.

Ebbene, oggi queste persone guardano te e la tua impresa con occhi più disincantati.

Non si lasciano affascinare solo dal basso prezzo, dalla promozione… controllano come tu ti comporti: se il tuo atteggiamento non è professionale o non è etico, sono disposti ad abbandonarti…

Perché intendono salvaguardare valori ben più grandi del ripieno così buono del tuo croissant.

Prima capirai e capiremo questa nuova dinamica, prima saremo pronti a mantenere il nostro business fiorente.

Ripeto: questi stessi ragionamenti valgono per te, per me, per la Fca o la Apple.

Non per altro, avrai notato, le grandi aziende sono impegnate – con tempo e quattrini – a raccontare quanto sono etiche, quanto si impegnano contro il riscaldamento globale, quanto sono vicine all’idea di “best place to work”…

 

Come racconti il tuo essere “etico”?

Scrivi di seguito la tua esperienza, aiutami a costruire la community dell’Horeca?

 

 

 

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