Siamo Lego, mica giocattoli

 

Carissimo imprenditore, il mio miglior saluto per te.

Mi piace sempre animare questa nostra community e portarti spunti di riflessione che ti conducano rapidamente al successo.

Questo è il mio compito di formatore.

Il compito di Giuseppe Arditi, che ti fa letteralmente “volare” in una dimensione di business vincente, grazie al Metodo Ristopiù.

Se vuoi volare davvero, devi abbandonare la tua comfort zone e, almeno mentalmente, spaziare.

Cosa vuol dire?

Vuole dire uscire dal tuo ambito specifico di lavoro, l’Horeca, per cercare di imparare dall’esperienza e dalle competenze di imprenditori che ce l’hanno egregiamente fatta in altri settori.

Al di là, infatti, delle conoscenze verticali, vi sono degli elementi comuni a tutte le storie imprenditoriali di successo: se li conosciamo, li possiamo usare e sfruttare anche noi. Sia che abbiamo un bar di periferia che una multinazionale dedicata al beverage.

Oggi ti porto con me nel mondo dei giocattoli.

Precisamente alla Lego, un’azienda danese che resiste dal 1929. Che ha passato una guerra mondiale e, cosa ancor più sorprendente, non si è lasciata scalfire dall’avvento del web e dei nuovi games.

Quale il segreto del successo? Molto è svelato nel volume Lego Story (Igea).

Lego, dal danese leg godt, cioè “gioca bene”, è la storia della famiglia Kristiansen e dei suoi diversi discendenti, che hanno deciso di sposare una strategia basata su alcuni punti precisi.

Eccone alcuni.

Flessibilità. Inizialmente la Lego costruiva mobili, ma il mercato non era fiorente. Seppe interpretare il momento e “ruotare” verso i giocattoli. Prima scelse il legno, poi di introdurre un macchinario per la lavorazione della plastica. Bingo.

Intuizione. Subito arrivarono i concorrenti. Se la Lego si fosse fermata ai classici mattoncini, sarebbe ritornata perdente. Invece… per aprirsi al mercato internazionale decise di progettare dei “sistemi di gioco”. Anche in questo caso… Bingo.

Marketing. I mattoncini sciolti non erano poi così appealing. Da qui l’idea: mostrare sulle confezioni già i “sistemi” costruiti… per dare modo al consumatore di divertirsi ancor prima di aprire il gioco… e di mettersi alla prova con la costruzione.

Il valore dell’azienda. La Lego ha saputo, nei suoi tanti decenni di storia, non allontanarsi dal suo spirito originario, dai valori, dall’elemento di unicità. Che ha compreso anche il sostegno e la motivazione dei dipendenti, l’impegno verso l’internazionalizzazione, la rilevanza della creatività. Il controllo di tutto il processo produttivo. Inoltre, chi ha una posizione da leader non deve mai pensare di essere arrivato, ma deve impegnarsi per un processo di miglioramento continuo. Anche in questo caso Lego non si è smentita. E ha aggiunto, quando necessario, come negli anni Novanta, un alto tasso di umiltà, accettando di inserire nella compagine manageriale, stretta nelle mani della famiglia, figure esterne… che seppero risollevare le sorti dell’azienda grazie a una migliore lucidità strategica.

Insomma, nuovamente Bingo!

Tutti abbiamo giocato con i Lego e fatto giocare i nostri figli.

Hai capito perché? Perché dietro ai mattoncini c’è una storia importante. E ogni singolo pezzo la racconta, anche se in maniera indiretta.

Ogni volta che ci confrontiamo con queste best practice la mente si allarga: non siamo chiamati a diventare imprenditori del settore giocattoli, ma portare innovazione nel nostro locale. Freschezza, attenzione, motivazione, entusiasmo.

Solo in questo modo si realizza il nostro vero elemento differenziante.

Una brioche strabuona, da sola, non può nulla. Una brioche strabuona in un contesto positivo, accompagnata da un ottimo servizio, da un personale attento, da un locale curato… questo sì, fa la differenza.

Come stai gestendo la tua strategia aziendale?

Scrivi di seguito la tua esperienza, aiutami a costruire la community dell’Horeca!

(foto tratta da Lego.com)

 

 

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