Come si aiuta il cliente spaventato?

 

Carissimo imprenditore, non ti stupire: farai molta fatica a ritrovare il tuo consumatore, anche quando avrai riaperto e lo potrai metaforicamente riabbracciare.

Le persone hanno vissuto una chiusura causata dalla permanenza in casa molto dura.

Senza che se ne accorgessero hanno cambiato tantissime abitudini e, soprattutto, il cervello ha iniziato a ragionare in modo diverso.

Alla tranquillità si è sostituita la preoccupazione.

Alla routine attiva sono seguite giornate tutte uguali, con troppo tempo disposizione e la paura crescente per il futuro e per il lavoro, oltre che per la salute.

Settimana dopo settimana c’è stata una evoluzione, che le indagini sugli acquisti (Nielsen) hanno fotografato alla perfezione.

Innanzitutto, a causa della chiusura di tutti i locali, i clienti sono ritornati in massa a fare acquisti al supermercato. Questo canale ha ottenuto, partire dal 9 marzo, un aumento del +16,4% del fatturato.

È molto curioso però notare come il carrello si sia riempito di beni diversi nel corso delle settimane. Inizialmente la paura era talmente tanto forte che le persone hanno preferito concentrarsi su acquisti di beni essenziali: latte, farina, uova, pasta, caffè, riso, sugo di pomodoro.

Interessante è stata la ricerca spasmodica del lievito di birra: le persone infatti hanno deciso di occupare il tempo preparando pane e panificati direttamente con le proprie mani.

Arrivati poi al mese di aprile, questa voglia di fare si è leggermente modificata. E nel carrello della spesa sono comparsi beni che generalmente vengono indicati come edonistici, ovvero prodotti che soddisfano il piacere del palato. Ecco così spuntare le patatine, gli alcolici, la crema alla nocciola, le tavolette di cioccolato.

Le persone, in questa seconda fase, hanno ritenuto importante occuparsi del proprio umore.

Quale cliente ci ritroveremo davanti, nella seconda metà di maggio?

A mio parere un cliente spaventato, che vorrà essere rassicurato sulla sanificazione che noi effettuiamo ogni giorno nel locale.

Un cliente che non avrà tantissimo da spendere e che cercherà prodotti di qualità facendo molta attenzione a quanto costano.

Un cliente che per il momento non amerà tanto frequentare i nostri locali, prediligendo piuttosto la formula della consegna domicilio o del Take Away.

Ci vorrà tempo per far sì che il virus si allontani e tutti possano tornare alla vita di sempre.

In questo intervallo noi saremo chiamati a lavorare ancora meglio e con maggiore determinazione.
A comunicare quotidianamente come ci stiamo impegnando per la pulizia e la sanificazione del locale, a inventare prodotti che da una parte solletichino il gusto e dall’altra siano davvero confortevoli per l’anima.

A creare servizi per far sì che le persone si debbano spostare il meno possibile.

A noi, considerando anche i costi, gli investimenti, le entrate che non sono arrivate negli ultimi mesi, si chiede davvero uno sforzo immane.

D’altra parte, se segui tutte le mie dirette della domenica alle 10:30 sul canale Facebook di Ristopiù Lombardia, sai già benissimo che io non sono del partito di coloro che si arrendono.

Io considero ogni sfida come una opportunità di crescita e ringrazio il cambiamento che mi tiene vivo.

Se anche tu sei del partito dei valorosi… lasciami il tuo commento e racconta alla community come ti stai preparando alla riapertura.

Ciao!

 

 

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