Vetrina vuota? Negozio vuoto

Ciao, ogni giorno, andando in azienda, mi capita di passare di fronte a un bar che ha riaperto dopo il lockdown. Prima della chiusura era sempre pieno di gente, specie in estate, quando poteva disporre di numerosi tavolini all’aperto (cosa che quest’anno lo rende ancor più strategico).

Giorno dopo giorno mi sono accorto che:

-i clienti frequentano il bar sino all’ora di pranzo

-poi il bar si svuota

-poi si ripopola per l’aperitivo

-dopo cena… chiude

Questo andamento non va per niente bene: va bene, il momento è difficile, posso capire la chiusura serale se ci sono meno avventori rispetto allo scorso anno.

Ciò che non funziona sono le ore che vanno dalle 14 alle 18.

Sai cosa si vede, passando di fronte al bar?

Per esempio che il grande frigo che dovrebbe ospitare il gelato servito… è coperto da un drappo rosso.

Segno che quest’anno, in questo locale… nisba… niente gelato.

Niente gelato… in estate?

Se io sono in giro con la mia famiglia e ho due bimbi piccoli, certamente non mi fermerò.

Se io avrò voglia di un gelato non mi fermerò, passando oltre.

Questo è un potenziale sprecato, una carta giocata malissimo.

La vetrina vuota è indice di locale che non va bene!

Poco importa se quest’anno il bar ha scelto di non vendere gelati bensì smoothies: lo deve scrivere da qualche parte!

Deve far sparire il banco frigo!

Deve, se non può farlo sparire, almeno abbellirlo con piante verdi!

Un contro è entrare al bar alle 9,30, cercare una brioche e trovare la vetrinetta vuota… segno che tutto è andato venduto.

Un conto è vedere un’area del locale inutilizzata.

È vero, il momento è durissimo, io non mi sto nascondendo dietro al dito dell’ottimismo.

Dico che ci vuole davvero poco a modificare l’atmosfera di un luogo.

Al posto di dire “Ok, l’anno ormai è da buttare”, perché non trovare qualche soluzione?

Se questo bar fosse mio cliente ecco cosa gli proporrei:

-una volta alla settimana un aperitivo con un cocktail particolare

-una promozione che faccia tornare i clienti negli orari più vuoti

-accordi con i negozi a fianco, per sinergie che portino i clienti a frequentarli

-una cartellonistica che spieghi le novità della stagione

-un piatto innovativo, da presentare a pranzo e poi da riproporre nuovamente in una cena speciale, a tempo (dopo una settimana scompare)

E qui ho elencato solo le attività.

Poi ci sarebbe la strategia di marketing che deve seguire il lancio di ogni iniziativa. La pianificazione sui Social, i video, il cambio dei fornitori, se non sono abbastanza proattivi.

Insomma, non dobbiamo farci abbattere dai pochi clienti: cerchiamo di stanarli, vediamo come va.

Non investiamo a caso, siamo lungimiranti e attenti, ma vivi!

Altrimenti verremo risucchiati dal vortice delle difficoltà.

Io mi auguro che il bar di cui sopra riesca a risollevarsi mettendo in campo fantasia e creatività.

Se hai qualche suggerimento da lasciare ai tuoi colleghi, se ti sei trovato nella stessa situazione e ne sei uscito, scrivi  nei commenti la tua esperienza, aiutami a costruire la community dell’horeca post-Covid!

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *