A chi tocca? Secondo te?!

 

Molto spesso il popolo italiano si comporta in maniera strana.

Nei momenti di grande difficoltà è compatto, deciso, ubbidiente, sa cos’è prioritario e prosegue nella strada che gli viene indicata.

In alcuni casi, altrettanto critici, perde un attimo il senso della traiettoria e si ritrova a girare in un labirinto che egli stesso si è costruito… Risultato, un caos pazzesco.

Questo il 2020 ci sta presentando un popolo che in primavera è stato ligio alle regole emesse per combattere un nemico nuovo e sconosciuto.

Questo stesso popolo nelle ultime settimane è andato completamente fuori di testa e ha iniziato a comportarsi come se niente fosse, generando grossissimi problemi di salute e per il lavoro di tutti. Noi imprenditori dei bar e della ristorazione in generale siamo tra le categorie professionali più colpite.

Ho sentito dire in giro che, se le cose non vanno bene, la colpa è sempre del governo, degli amministratori locali, dei governatori… Che scaricano sui cittadini il fatto di non indossare le mascherine, non stare lontani e così via.

Dall’altra parte ho sentito i cittadini lamentarsi perché i governanti non controllano che le regole vengano rispettate, come se fosse necessario avere il cane da guardia per comportarsi bene.

Tu, io, cosa possiamo fare?

Noi, anche se messi in croce da norme che ci penalizzano, come se i bar fossero il centro di diffusione massima del virus, siamo i veri baluardi della sicurezza.

Sì, è proprio così.

Noi dobbiamo dare il buon esempio con il nostro comportamento.

Noi dobbiamo essere i primi a insegnare a tutti a utilizzare la mascherina non perché vi è l’obbligo, ma perché è necessario.

Noi dobbiamo trasmettere serenità e tranquillità dimostrando che si può lavorare tenendo lontano il virus e fatturando allo stesso tempo.

Noi non dobbiamo continuare a lamentarci, per evitare di alimentare un pessimo umore generalizzato e un fastidio che allontana, purtroppo, le persone anche dai momenti conviviali.
Essere di esempio è e sarà importantissimo, specie nelle prossime settimane.

Proprio in quei giorni si giocherà infatti la battaglia di Natale con le conseguenti perdite economiche correlate nel caso dovessero esserci delle chiusure importanti.

Dare l’esempio non è difficile, è sufficiente essere persone responsabili e consapevoli che si prendono cura di sé e degli altri.

Lascia perdere tutti quelli che dicono che c’è un complotto, che il virus è sparito, che non è più come quello della primavera e cose del genere. Noi siamo imprenditori del bar, sappiamo distinguere un caffè perfetto da uno pessimo e non ci dobbiamo addentrare in tematiche che non sono di nostra competenza: quello che possiamo comunicare ai nostri clienti è che facciamo di tutto perché il locale sia pulito, significato, e da noi il virus sia un nemico messo alla porta il più possibile.

Quello che ti ho appena raccontato non è un sogno, né il delirio del martedì mattina.

Si chiama senso civico.

Ce l’ho io, ce l’hai tu, ce l’hanno tutti, persino i bambini piccoli che sanno che la spazzatura non si butta per terra. Che sanno che la mascherina si indossa senza fare tante storie.

Motiva i tuoi collaboratori, fai in modo che siano loro i primi testimonial della tua serietà. Non trascurare mai di chiudere ogni serata con una parola di ottimismo.

Il momento è difficile per tutti, nessuno è escluso, né il contadino, né il bancario, nell’insegnante. Siamo tutti su una barca un po’ pasticciata e guardiamo ogni giorno i numeri con un po’ di preoccupazione… Cerchiamo di fare del nostro meglio per aiutare il Paese e non per affossarlo, questo ci viene richiesto oggi con la massima serietà. “Uno per tutti e tutti per uno” non è lo slogan dei quattro moschettieri ma la realtà nella quale viviamo. Tocca a noi!

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *