Noi non diventeremo come Parigi

Come riporta Il Sole 24 Ore il 5 ottobre scorso: “La capitale francese e le sue banlieue sono passate a zone di massima allerta. A Parigi i bar saranno chiusi per almeno due settimane, nell’ambito delle nuove misure restrittive decise per tentare di contenere l’impennata di nuovi casi di Covid-19”.

E siamo tornati qua.

Altri Paesi sono stati meno virtuosi di noi e adesso pagano le conseguenze.

E i primi a pagare sono ovviamente gli esercizi commerciali, quelli dove le persone si riuniscono e, pensando di essere sicure, allentano le misure anti-Covid.

E noi?

Il nostro Paese è stato bravissimo sino all’estate.

Poi qualcuno ha pensato di essere completamente “libero” da questo “piccolo” problema. E adesso anche i nostri numeri di ammalati e positivi stanno aumentando.

Immagino il tuo pensiero: cosa succederà a noi imprenditori?

Diventeremo come Parigi?

Saremo anche noi costretti a subire chiusure forzate come in marzo?

Se così fosse, quanti della categoria riuscirebbero a sopravvivere?

A tutti si stringe il cuore per l’apprensione.

Cosa posso fare io? Cosa puoi fare tu?

Come si combatte, come si va avanti mostrandosi pure sorridenti?

Se ci fosse una ricetta invincibile, già qualcuno l’avrebbe brevettata e tutti la staremmo adottando, anche pagandola…

Invece no, sta a noi, a te, a me, metter mano al cervello e andare avanti, senza aspettare l’aiuto di nessuno.

Pensando innanzitutto che no, non siamo come Parigi.

In cosa possiamo tradurre questo impegno?

In una serie di semplici consigli da trasformare subito in azioni da programmare.

Non aspettare che siano gli altri a dire cosa devi fare: lavora con il buon senso, sia dentro che fuori il tuo locale, aiutando i clienti a rispettare le regole.

Rendi il tuo locale accogliente e sicuro: sono due cose ben diverse, che possono assolutamente convivere.

Non dare niente per scontato: funziona l’asporto, funziona il delivery, funziona tutto ciò che rende tranquille le persone. Usa la fantasia per trovare nuove soluzioni di vendita e sii flessibile: non sai cosa ci attenderà nei prossimi mesi, fatti trovare pronto.

Non andare in rotta di collisioni con le regole: ovvero, non rendere il tuo locale il luogo nel quale ci si lamenta delle mascherine, del gel da usare e così via. Non serve ed è controproducente, perché innervosisce i clienti.

Il Covid non deve diventare il protagonista assoluto del tuo locale. Una volta che i tavoli sono distanziati e tutte le regole sono implementate, la vita può e deve continuare normale: non lasciare che una nuvola nera stazioni sempre sopra di te.

Il mondo nonostante tutto va avanti, anche per te, in termini di trend, nuovi menù, nuove soluzioni di vendita, degustazioni, piatti gourmand eccetera. Non fermare il business… devi essere il primo a credere che tutto andrà bene!

Il lockdown è stato un disastro ma ci ha insegnato tantissimo: tutti noi abbiamo un’esperienza importante – che altri Paesi non hanno – che ci può aiutare. Usiamola… siamo persone capaci di autoapprendere, non robot che fanno le cose sempre nello stesso modo!

Francia e Spagna a parte, noi viviamo in un’altra dimensione e ci dobbiamo restare!

Facciamo leva sul nostro senso del dovere, sulla capacità di resistere, di tirare fuori sempre il meglio, anche quando le condizioni sembrano disperate.

Forza… iniziamo a dircelo tra noi!

Poi gli altri arriveranno, ma noi saremo già avanti…

 

 

 

 

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