Geolocalizzazione? Che sarà mai?

Quando si deve aprire un nuovo locale… occorre innanzitutto occuparsi della geolocalizzazione.

Mai sentito questo termine?

Nessun problema, prosegui insieme a me la lettura…

Con geolocalizzazione si intende: “L’individuazione della posizione geografica di computer, smartphone e altri dispositivi simili, connessi alla rete. Essere geolocalizzabili permette, quindi, di essere trovati con maggiore facilità, ad esempio sulle mappe on line. Gli stessi clienti possono geolocalizzarsi volontariamente, attraverso App e social network che, in alcuni casi permettono agli utenti di effettuare il check-in nei luoghi in cui si trovano in quel momento.

Sono milioni le persone che ogni giorno programmano i propri spostamenti o cercano informazioni sfruttando la geolocalizzazione, un’operazione resa ancora più immediata dalla possibilità di fare tutto tramite smartphone. Non solo i turisti necessitano di mappe e informazioni su ristoranti, bar e attrazioni nella zona. Anche chi abita in città può avere bisogno di cercare un locale dove andare o di leggere le relative recensioni on line per decidere se vale la pena entrare o no. Essere visibili e con un’ottima reputazione, quindi, è un obbligo.

Ovvio che anche la tua attività commerciale debba sfruttare queste opportunità. Innanzitutto devi rendere visibile il tuo locale nella mappa di Google”.

Ma non è finita qui.

Abbiamo accennato prima all’importanza di studiare la posizione del bar, per renderlo visibile al pubblico e adattarlo al tipo di clientela.

Analizzare il territorio in cui si opera è un passo molto importante e andrebbe fatto prima di aprire o rilevare un’attività. Il geomarketing si occupa proprio di questo. Il termine indica tutte quelle strategie di marketing, condotte in base alle caratteristiche dell’area geografica in cui si opera. Attraverso il geomarketing, infatti, si può creare un vero e proprio identikit della zona, che tenga conto delle abitudini e delle caratteristiche delle persone e delle aziende che la popolano.

“Grazie ai software pensati proprio per questo scopo si possono fare analisi che permettano, ad esempio, di confrontare dati relativi a indicatori socioeconomici della zona, localizzazione di clienti e potenziali tali, esaminare la presenza di concorrenti con le relative caratteristiche, analizzare i comportamenti dei clienti, in base ai loro consumi, organizzare le attività dei venditori, scegliere la zona ideale per aprire il bar, partendo da informazioni e parametri precisi, senza affidarsi al caso o all’intuito”.

In pratica: anche se la legge te lo consente, è molto sciocco aprire un locale nella via in cui ne esistono già quattro. Oppure dare il via a un’attività identica – a parità di offerta e servizi – a quella distante solo 200 metri.

Un business funziona:

-se è rilevante

-se soddisfa un bisogno

-se diventa un punto di riferimento

In tutti gli altri casi diventa solo uno spreco di denaro.

Questi contenuti che ti ho brevemente esposto sono parte del libro “Il Bar Perfetto”, edito da FrancoAngeli, che trovi qui per l’acquisto.

Ti suggerisco la sua lettura, in quanto si tratta di uno strumento pratico che davvero può diventare il tuo principale compagno di viaggio.

Io credo nell’imprenditoria e sono pronto a sostenere tutti coloro che vogliono avviare una nuova attività: per questo ho scritto queste pagine… non voglio che nessuno incappi in errori madornali. La strada verso il successo è percorribile, facciamolo insieme!

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