Ancora sui collaboratori: come formarli

Una volta scelta la persona più adatta, come spiegato nel post dello scorso martedì, ecco che comincia la seconda fase, quella della formazione. La base di ogni lavoro è costituita dalla comprensione, sia della mansione che di tutti i termini ad essa legati.

Assicurati che il neo assunto sappia esattamente il significato dei termini inerenti il suo lavoro. Scoprirai che a volte le persone semplicemente non conoscono certe parole o pensano che significhino qualcos’altro.

Ora si tratta di inserire la persona all’interno dell’azienda.

Chi è appena arrivato non conosce il luogo di lavoro, i colleghi e i suoi referenti, se non in modo superficiale. Lanciarlo nella mischia senza una guida, porterà inevitabilmente a un lavoro impreciso o a una serie di ritardi dovuti alla continua e legittima richiesta di informazioni da parte del neo assunto.
Una persona senza un referente inoltre, oltre ad essere più a rischio di errori, creerà le proprie regole e sarà poi complicato fargliele abbandonare a favore di nuovi comportamenti.

Ecco alcuni suggerimenti:
-Prepara una cartellina da consegnare al dipendente appena arriva, contenente tutte le informazioni relative al suo posto (descrizione delle mansioni, presentazione e regole del bar, organigramma, menu e così via).

-Designa una persona che segua il neo assunto durante l’inserimento e diventi per lui un punto di riferimento. Sarà poi tuo compito verificare l’apprendimento, non limitandoti a chiedere, ma assicurandoti che il dipendente sappia effettivamente mettere in pratica ciò che sta imparando.

-Stabilisci che il dipendente affianchi ogni figura dell’azienda, in modo che conosca lo staff e le diverse mansioni.

-Presenta il dipendente a tutti gli altri dandogli il benvenuto, durante, ad esempio, un pranzo o un power meeting apposito.
Andiamo avanti.

Le persone, soprattutto coloro che lavorano a contatto con i clienti, vanno motivate e rese partecipi delle attività. Non devono ripetere frasi ovvie in modo meccanico, ma ascoltare il cliente, capirlo ed essere sufficientemente competenti da rispondere in modo appropriato e cordiale a eventuali richieste.

Nella motivazione del personale la figura di un leader è essenziale e quel leader sei tu.

Una volta formata la squadra di lavoro, è importante che tu sia un esempio da seguire e il primo passo è avere obiettivi chiari e definiti.

Finisco con un dubbio: e se nella tua azienda c’è troppo turnover?
Tra le motivazioni dietro l’abbandono del lavoro da parte di un dipendente, oltre al desiderio di cambiamento e di una maggiore soddisfazione economica, ci sono un ambiente negativo, fatto di malignità e rivalità, un capo con cui è difficile avere a che fare e la consapevolezza che non si verrà mai ascoltati. Ecco perché la tua figura è fondamentale. Non solo devi essere un punto di riferimento, ma devi anche sapere ascoltare e mantenere un posto di lavoro “pulito” e collaborativo.

Ora sta a te: quali azioni migliorative puoi porre in essere nella tua azienda?

Hai atteggiamenti negativi dei dipendenti da poter correggere?

Come puoi motivarli ulteriormente?

Se cerchi un confronto diretto con me scrivi a mit@ristopiulombardia.it e mi attiverò!

Ci sentiamo martedì per la terza puntata sulla formazione!

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