Benissimo, caro grossista: tu sei il capo indiscusso della tua azienda.
Ma ciò non significa, in automatico:
-che tu sia un vero leader
-che tu sia ascoltato
-che non ci siano divergenze da appianare tra te e i collaboratori
Ti sarai accorto che quando cerchi di introdurre ordine in una situazione (sia essa lavorativa o personale) non sempre tutto fila liscio, anzi la confusione talvolta sembra aumentare. È del tutto normale. A volte le persone coinvolte non sono d’accordo, fanno resistenza.
Apportare dei cambiamenti può suscitare timori nei dipendenti, che magari hanno paura di non essere all’altezza delle novità o che le modifiche li danneggino in qualche modo oppure semplicemente non hanno compreso il perché le cose debbano cambiare. Un altro motivo potrebbe essere la mancanza di un leader forte che dia loro fiducia nel futuro.
Lo staff deve potersi affidare al suo responsabile, che, a sua volta, deve dare le spiegazioni e i chiarimenti necessari a mantenere la tranquillità sul posto di lavoro.
Per essere riconosciuto come leader e mantenere un clima positivo e collaborativo in azienda è importante:
-Aiutare ogni membro del personale a crescere dal punto di vista lavorativo, facendolo sentire parte di una squadra, facendogli capire che il lavoro che svolge contribuisce in maniera essenziale al benessere dell’azienda.
-Un leader deve sempre rispettare i propri collaboratori. Questo non ha nulla a che fare con l’autorevolezza, si può essere un capo efficace e determinato, senza diventare aggressivi o sgarbati.
-Un leader deve sempre dare il buon esempio. Non puoi pretendere impegno e dedizione se tu sei l’ultimo ad arrivare e il primo ad andarsene.
-Parlare periodicamente con i dipendenti per sapere se hanno rimostranze, se sono soddisfatti e se hanno proposte. L’importante è ascoltarli. Zittire qualcuno che segnala un problema o che propone una modifica potrebbe essere un errore; avere qualcuno che indica un potenziale punto debole dell’azienda o che porta una nuova idea è sempre interessante, anche solo per capire come la pensa quel particolare collaboratore. Deciderai in seguito se e come gestire quella segnalazione.
-Tenere i dipendenti informati su ciò che avviene in azienda. Ogni informazione poco chiara o ambigua porta voci e pettegolezzi che, con il passare del tempo, si ingigantiscono. Meglio dare subito spiegazioni e tenere al corrente lo staff di progetti e cambiamenti.
Hai mai visto un leader autoritario?
No, perché nessuno lo chiamerebbe leader, bensì despota (se non di peggio). E tutti i collaboratori cercherebbero di andarsene il prima possibile dalla sua azienda.
Il momento è difficilissimo per tutti, a livello di mercato. Trattenere i collaboratori significa far volare l’azienda a vele spiegate e non perdere tempo ogni mese a cambiare l’assetto dei vari uffici.
Stabilità, impegno, dedizione e responsabilità sono gli ingredienti che puoi garantire e trasmettere al tuo personale, dal primo all’ultimo, dal nuovo al senior, dal manager al centralinista.
Vuoi essere un leader?
Dimostralo.
Abbi visione d’insieme, capacità di vedere oltre il prossimo mese, di trovare nuovi sbocchi per il business.
Le tue persone hanno bisogno di essere guidate e motivate, non sgridate o punite o vessate dai tuoi capricci.
È vero, il padrone sei tu… ma se la nave si svuota… quale tipo di ciurma porterai alla scoperta della Americhe?