Collaboratori, parliamone…

I collaboratori sono la colonna portante della tua azienda. Senza… non potresti arrivare nemmeno a fine mese.

Per questo è importantissimo selezionare le giuste persone, pagarle il giusto, motivarle e farle crescere insieme all’azienda.

Molti colleghi trascurano questi elementi e si trovano ogni 3 mesi ad assumere nuovo personale, in un turnover infinito.

E se invece tu iniziassi a seguire un vero e proprio processo? Ecco come posso fare per aiutarti: accompagnarti in questo percorso.

Innanzitutto: come si stila il profilo del candidato ideale?

Ecco i punti essenziali da considerare:

-i compiti richiesti. Sembra scontato ma non lo è. Elenca tutte le azioni che quel lavoro richiede per essere svolto.

-Lo scopo. Specifica qual è il prodotto finale che quel posto prevede.

-Capacità e qualità richieste. Non si parla solo di caratteristiche professionali ma anche fisiche: se, ad esempio il lavoro è fisicamente faticoso servirà qualcuno di forte e in forma, se invece la persona deve stare a contatto con altre persone dovrà avere buone capacità dialettiche e relazionali.

Tenere i colloqui di assunzione non è un compito facile e sarebbe meglio farsi affiancare da qualcuno più esperto o da una persona che possa dare un secondo giudizio sul candidato.

Cosa deve fare l’intervistatore:

-Prima del colloquio studia il curriculum del candidato e si assicura che sia in linea con il lavoro per cui si propone.

-Analizza le competenze e le esperienze lavorative della persona in base al suo cv, senza lasciarsi influenzare dalla simpatia o dall’antipatia del candidato.

-Lascia che il candidato parli senza interromperlo di continuo e ascolta quello che dice in modo attento.

-Valuta non solo le competenze lavorative, ma anche il modo in cui si propone (pulizia e ordine dei vestiti, della sua persona, stile di abbigliamento, modo di interagire e così via).

-Valuta se il candidato ha buone capacità relazionali (ad esempio se sorride, se risponde prontamente e in modo adeguato alle obiezioni, se sembra taciturno e triste o se è sicuro di sé).

-Chiarisce il tipo di mansione per cui la persona sta sostenendo un colloquio e la retribuzione prevista, in modo da apparire onesto e professionale (non è solo lui a dover convincere, anche il datore di lavoro deve fare buona impressione a chi si presenta per un lavoro). Allo stesso modo il candidato dovrà essere disposto a parlare di sé e delle sue esperienze.

-Deve condurre un colloquio approfondito e preciso affrontando i temi chiave. No a un colloquio superficiale, che tocchi temi generici.

-Deve essere sempre educato e mettere la persona a proprio agio. Non si tratta di un terzo grado, il candidato deve sentirsi libero di esprimersi.

-Deve vagliare tutti i candidati, senza fermarsi a quello che gli pare più adatto, indipendentemente dai motivi. Magari qualcuno potrebbe essere richiamato in futuro per un’altra mansione.

Se il lavoro richiede competenze pratiche, si può chiedere al candidato di fare una prova direttamente nel magazzino.

Ormai sempre più aziende sfruttano i social per conoscere meglio i potenziali candidati che stanno vagliando. Foto da ubriachi, commenti aggressivi, razzisti o contenuti ritenuti inappropriati, possono far perdere un’opportunità lavorativa. A pesare sono anche gli errori grammaticali e di ortografia, così come una grande quantità di post pubblicati, che potrebbe fare pensare molto tempo libero e a una scarsa voglia di lavorare. Controlla il profilo del candidato, per farti un’idea più completa della persona, leggendo i suoi commenti e guardando le immagini.

E poi? Una volta scelta la persona si tratterà di formarla… e ne parleremo insieme venerdì! Ti aspetto sempre qui!

 

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