L’imprenditoria è donna?

Il mondo imprenditoriale non è più fatto unicamente di uomini. E per fortuna!

Ci sono tantissime donne estremamente competenti che dirigono aziende importanti che riescono a garantire fatturati superiori alla media.

Questa è una grande ricchezza per il Paese.

Ovviamente occorre incentivare sempre di più la presenza femminile in tutti i settori, compreso il nostro, dei grossisti.

Cerchiamo di capire insieme lo stato dell’arte.

Il ministero dello Sviluppo Economico ha creato il Fondo impresa femminile, un incentivo che sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne. Lo stesso ministero comunica che ha ricevuto oltre 4890 domande da parte di imprese nuove o costituite da meno di un anno. Le Regioni che hanno inviato il maggior numero di progetti sono la Lombardia e il Lazio, entrambe con 729 domande. A seguire la Campania con 446 progetti e il Veneto con 433 richieste. Le agevolazioni finanzieranno, con le risorse del PNRR e della legge di bilancio 2021, programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo. Ottimo punto di partenza per generare occupazione e sviluppo in tantissime aree del Paese.

E ancora: secondo l’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere le donne al vertice hanno fatto qualche passo avanti nel 2021, crescendo di 8.602 posizioni (+0,88%).

Attenzione però, più si sale nella piramide, meno le donne contano: in particolare, le donne presidente sono 33.645. Pur aumentando del 2,03%, restano comunque solo il 18,03% del totale. Maggior incidenza hanno invece le donne vice presidente: sono 18.327, rappresentano il 26,57% del totale e sono aumentate del 3,37% da dicembre 2019.

Quali riflessioni inducono, questi numeri, caratterizzati da luci e ombre?

La più dolorosa: non siamo ancora “alla pari”, in quanto il nostro sistema non prevede un welfare in grado davvero di “liberare” le donne dalle incombenze famigliari. Si trovano dunque, a un certo punto, a dover scegliere: carriera o figli? E in molti casi fanno un passo indietro in azienda.

In merito alle donne che ricoprono funzioni apicali, il plauso è doppiamente meritato in quanto si trovano a vivere sempre e operare in contesti prettamente maschili; però portano in dote le loro soft skill e davvero riescono a migliorare il clima aziendale e a rendere maggior produttive le persone.

Questo deve essere un monito anche per te: valorizzare tutti gli elementi femminili significa avere un potenziale in più in azienda.

Ricorda sempre che la donna, in qualunque ruolo professionale, è portatrice di:

-capacità di problem solving

-visione laterale

-maggior capacità di inclusione

-minor competitività con i suoi pari

Integrando queste skill con quelle maschili si giunge praticamente alla perfezione.

Nella mia azienda, Ristopiù Lombardia, tantissime donne hanno ruoli dirigenziali. La loro presenza è indispensabile e arricchente. L’azienda ne beneficia anche in termini di maggior sensibilità, attenzione al contesto sociale, capacità di risolvere situazioni altamente complesse con umanità e sensibilità.

Di questo siamo tutti molto fieri.

Sei un’imprenditrice donna? Hai piacere di raccontare la tua esperienza?

Scrivi a mit@ristopiulombardia.it, riporterò su questo blog la tua storia che diventerà arricchente per tutti.

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