Ieri era l’8 settembre.
Non tutti ricordano – dato che la vita corre velocemente e non c’è tempo di guardarsi indietro – che in quella data, nel 1943, sostanzialmente l’Italia si arrese agli Alleati.
Con l’armistizio firmato da Badoglio iniziò la sanguinosa fase che vide da una parte i partigiani e dall’altra ancora i fascisti… un caos, e una cosa certa: avevamo perso la guerra… che però continuava, sotto altre forme.
Senza il re, senza comandanti… o con troppi comandanti.
Un disastro, su tutti i fronti.
Ebbene, ciascuno di noi, tornando al presente, ha sicuramente vissuto un 8 settembre, nella propria vita, sia privato che professionale.
Oggi il nostro Paese è in una fase simile, ma non per motivi politici, bensì economici.
Certo, occorrono i debiti distinguo. E però…
-Siamo tutti al caldo nelle nostre case… e veniamo messi all’erta: il gas potrebbe non bastare per l’inverno
-Abbiamo la corrente elettrica… ma dobbiamo iniziare a risparmiare
-Non abbiamo nemici alle porte… ma una guerra non è poi lontana da noi
-Il Paese prospera… ma la recessione è alle porte
Per fortuna abbiamo comandanti che non scappano e una cultura generale molto più ampia, che ci permette di non essere terrorizzati, ma di trovarci ogni giorno a chiederci: “come migliorare la situazione?”.
Le nostre imprese non vengono da anni di guerre e distruzioni: sono attivissime, ma il loro equilibrio è legato mani e piedi a condizioni esterne, che sono l’aumento dei prezzi, la diminuzione della disponibilità delle materie prime, il calo dei consumi delle famiglie.
Ci aspetta un nuovo 8 settembre? No.
Pensare però di essere più furbi degli italiani che vissero quei terribili anni sarebbe sciocco.
Noi dobbiamo dimostrare di possedere la stessa resistenza, lo stesso amore – diciamolo – per le comodità che abbiamo guadagnato negli ultimi 50 anni.
Ci attendono sacrifici? Lo faremo, ma in modo intelligente.
Perché nessuno sfrutta il potenziale della tecnologia che abbiamo a disposizione?
Ci sono aziende del nostro settore che ancora girano con cataloghi cartacei, con carta e penna per gli ordini. Realtà che non hanno ottimizzato il parco macchine, che tengono aperte le porte degli uffici con una dispersione spaventosa di caldo o freddo.
Insomma, essere intelligenti nel 2022 significa non solo non ripetere gli errori del passato, ma comprendere bene che, tra i nostri privilegi, vi sono la possibilità di usare la tecnologia, la ricerca, le commodity… proprio per superare il momento.
I politici sono persi in mezzo al guado?
Guardiamo altrove, facciamo sistema tra noi.
Sei in difficoltà in questo momento?
Pensi che tutto stia per crollare e la tua azienda non riesca a superare il 2023?
Innanzitutto non lasciarti prendere dall’emotività.
In seconda battuta… non sei solo ad affrontare tutto questo. Allontana lo spettro di un 8 settembre economico e fai quadrato.
Con chi?
Se ti fa piacere con me, io sono a disposizione per aiutarti a costruire strategie vincenti.
Scrivi a mit@ristopiulombardia.it troverò il modo affrontare insieme a te la ripartenza.