La nostra economia, malato quasi morente, si sta un po’ riprendendo.
Really? Direbbero gli americani.
Ma come, se fino a ieri abbiamo pianto tutti perché sarà un 2023 di lacrime e sangue…
Io mi limito a riportarti i dati, nudi e crudi, che escono e che provengono da fonti certissime e assolutamente non contestabili, sto parlando dell’Istat.
Allora andiamo a vedere insieme cosa sta succedendo e cosa ci attende. Come precisa un articolo de Il Sole 24 Ore di qualche giorno fa:
-Nel terzo trimestre del 2022 l’economia italiana è cresciuta dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti e del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2021.
-La crescita acquisita per l’intero 2022 è pari al 3,9%.
Cosa ha generato questa crescita?
-I consumi delle famiglie e dei servizi nei comparti turismo, commercio, trasporto, alloggio e ristorazione
-l’indice destagionalizzato del fatturato dei servizi che cresce del 2,2% rispetto al trimestre precedente è ben superiore a quello prepandemico del quarto trimestre 2019
-super performance, in quest’ultimo settore, da parte di magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti (+41,3%) e del commercio all’ingrosso (+24,1%).
Hai letto bene: siamo noi!
Va bene, ammettiamolo: è vero, i nostri fatturati stanno andando bene, pur in un contesto complesso, con tante preoccupazioni per il futuro.
Se dovessi usare un paragone direi che ci sentiamo tutti, noi grossisti della distribuzione, un po’ come quei naviganti che sono sì su una nave solida, che però devono affrontare una nebbia fitta, dunque devono procedere obbligatoriamente con molta prudenza.
Cosa farcene di questi dati?
Primo: rassicurare i nostri collaboratori che la solidità acquisita in questi mesi è garanzia di sviluppo per i mesi futuri.
Secondo: continuare ad allargare la nostra cerchia dei clienti, cercando di andare a pescare aziende solide, che non ci facciano preoccupare quando si tratta di gestire i pagamenti.
Terzo: osare di avventurarci in nicchie di mercato promettenti e in mercati affini al nostro, per scovare sempre nuove opportunità, perché crescere continuamente è fonte di sopravvivenza.
Infine: monitorare sempre il mercato, attingendo, come ho fatto in questo post, a tutti i dati che ci vengono messi a disposizione da fonti serie e autorevoli. Solo in questo modo possiamo costruirci un’idea abbastanza verosimile di quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro.
Se pensi che tutto questo non ti riguardi perché sei troppo occupato a gestire il business di domani mattina te lo dico con il cuore: se non allarghi l’orizzonte temporale della tua pianificazione rischi di trovarti brutte sorprese davanti.
Nessuno possiede la sfera di cristallo, ma sapere, per esempio, che i consumatori si stanno indirizzando verso un trend o un altro può fare la differenza.
Se tu non saprai intercettare questi spostamenti, stai sicuro che lo farà un tuo competitor, che arriverà prima di te e ti strapperà via, giustamente, fette di mercato.
Non ti sto dicendo che sei incompetente, ti sto dicendo che tutti dobbiamo ogni giorno essere sempre più competenti!
Questo è il segreto del successo di un imprenditore leader.
Fai fatica a gestire i cambiamenti e le nuove rotte da far prendere alla tua azienda?
Scrivimi a mit@ristopiulombardia.it, ti aiuterò a rimettere sulla giusta traiettoria la tua nave!