Quanto prendi posizione?

Di questi tempi chi sta fermo viene dimenticato. Lo dico a te imprenditore e lo ricordo a me.

Chi non fa “movimento” strategico con la sua azienda non viene considerato dal cliente finale e nemmeno da quello intermedio.

Ma cosa significa “fare movimento”? Significa avere una coscienza, prendere posizione, farsi carico delle problematiche del mondo e delle persone. Insomma, diventare protagonisti della società e della cultura e non solo “distributori” o fornitori di beni e stop.

Ti faccio un esempio preso da un altro canale, quello della grande distribuzione, che tipicamente ha il “polso” di ciò che piace e non piace, interessa e non interessa agli italiani.

La catena di punti vendita Coop ha deciso di utilizzare sia i suoi punti vendita che i prodotti a marchio proprio per veicolare messaggi importanti: non solo promozioni, sconti e cross marketing, dunque, ma contenuti di valore legati alla responsabilità sociale. Nello specifico: in occasione di novembre, mese dedicato a sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne, ha “vestito” 2 milioni di referenze a marchio con il numero nazionale antiviolenza e stalking, 1522, del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il numero è stato inserito anche sugli scontrini, sugli adesivi incollati sulle porte delle toilette, sui carrelli della spesa. È anche stata realizzata una borsa in tela a tema.

Questa attività, come vedi, coinvolge più aspetti e più fronti:

-sensibilizza il consumatore finale

-aiuta le donne in un eventuale momento drammatico della vita personale

-non è relegata solo a uno strumento ma è allargata a diversi aspetti dei singoli negozi

-In questo modo l’insegna “mette la faccia” in questo importante progetto e da adesso in poi tutti i clienti, nonché i competitor, ricorderanno questa importante iniziativa e assoceranno Coop alla protezione delle donne. Un’immagine di ritorno davvero fortissima.

Un’azione concreta, non un proclama.

Un progetto che dura nel tempo e che non si esaurisce in una settimana.

Un investimento che ha un ritorno intangibile grandissimo.

Ora veniamo a noi e al nostro settore, quello della distribuzione all’ingrosso. È vero, noi non possiamo parlare direttamente al consumatore finale e non possiamo raccontargli le nostre tante iniziative. Però, per esempio, possiamo sfruttare i nostri camion e furgoni per passare dei messaggi:

-il nostro impegno nei confronti dell’energia pulita

-del risparmio energetico

-del sostegno alla natura

-delle famiglie dei collaboratori

I lati dei camion e dei camioncini sono a disposizione, possono diventare il primo veicolo di comunicazione, anche per far conoscere a tutti il nostro brand, e associare il lavoro che facciamo con impegno al fatto che le persone possono avere prodotti e servizi puntuali a casa propria anche grazie a noi e non solo – per esempio – al negozio presso cui si recano per gli acquisti.

La nostra catena è lunga e va da noi, al cliente, al cliente finale. Ma non è infinita… e noi possiamo utilizzarla, al posto di dire: “Non ci conosce nessuno”.

Sta a noi renderci visibili, con grafiche speciali e accattivanti. Guardati attorno: molti grandi player sono già attivi su questo fronte. Ora tocca a te.

Non hai idee in merito? Non riesci a valorizzare la tua responsabilità sociale e a renderla pubblica? Scrivimi a mit@ristopiulombardia.it, troverò il modo di darti una mano.

Insieme verso il successo e verso la scoperta del consumatore finale!

Buon lavoro intenso in questo mese di dicembre!!

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