Il guaio “carburante”

C’è poco da fare: una delle iatture di questi primi giorni dell’anno è l’aumento dei carburanti.

Da questo tema passa tutto il resto del nostro business.

Pensaci un attimo:

-noi siamo grossisti distributori, non facciamo altro che portare merce di qua e di là.

-In molti casi abbiamo celle frigorifere e anche i nostri mezzi sono refrigerati.

-Il traffico è in aumento con i conseguenti tempi lunghi di consegna, semafori, attese, parcheggi e così via.

-I nostri stessi collaboratori utilizzano le auto per venire al lavoro e tornare a casa, dunque sono di pessimo umore in quanto anche il loro pieno è davvero un salasso.

In tutto ciò, nessuno pare lamentarsi in modo importante, e la politica sta ben ben nascosta.

Allora facciamo noi il punto della situazione.

-Dal primo gennaio non ci sono più gli sconti sulle famigerate accise, per cui di punto in bianco i carburanti sono aumentati di 18,3 centesimi al litro.

Questo ha realmente spaventato tutti noi, il pieno di un’auto di medio-grande cilindrata è arrivato a costare anche 20 euro in più… figurati quello dei camioncini.

-Il governo nel 2022 aveva raffreddato gli aumenti dei carburanti: ora non può più farlo. Questo comporta la doccia fredda di cui abbiamo parlato e anche un importante scontento da parte di consumatori e aziende.

-Attualmente siamo il terzo Paese europeo con i carburanti più cari. E non è un bel record.

-Non solo: abbiamo anche il pessimo record della tassazione sul gasolio… ovviamente tra le più alte.

Quindi ricapitolando: non solo non possiamo fare niente per gli aumenti, ma li graviamo di tasse e balzelli. Cosa può fare il governo? Niente, forse chiedere scusa, forse dire “resistete”.

E va bene, allora resistiamo.

Ma come?

Mettendo in atto quei piccoli accorgimenti che aiutano un po’ a non far peggiorare la situazione, come: occuparsi della manutenzione dei mezzi, usarli quando è necessario. Non tenere acceso il motore nelle piccole soste; scalare in modo corretto.

Cose di questo genere, insomma, che di certo non fanno risparmiare 10 euro su un pieno, ma che alla lunga aiutano a non aumentare ulteriormente i costi di utilizzo del nostro parco mezzi.

Per il resto… come dico spesso, non puoi certamente ricaricare l’aumento dei carburanti sul tuo cliente, che a sua volta non può ricaricarlo sul suo cliente e così via… per un semplice motivo: alla fine tutto andrebbe a gravare sul consumatore finale, che guarda caso ha sempre lo stesso stipendio, vede i prezzi della spesa aumentare ed è circondato da rincari.

Se vogliamo che il nostro sistema economico resti in equilibrio dobbiamo ottimizzare e risparmiare.

Solo così continueremo tutti insieme a fatturare e a far crescere il mercato.

Hai idee o suggerimenti per il caro-carburante?

Hai posto in essere ottimizzazioni che ti senti di condividere con i colleghi?

Scrivimi a mit@ristopiulombardia.it, facendo tesoro della tua esperienza mirata aiuterai anche tutti noi a migliorare l’attività quotidiana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *