Bello vedere i collaboratori che si stuzzicano perché amano la competizione… ma fino a un certo punto. Quando questa diventa eccessiva, rischia di minare il clima aziendale e di ridurre l’efficacia della collaborazione all’interno del team.
È dunque cruciale, per noi imprenditori, saper riconoscere i segnali di una competizione controproducente e intervenire in modo costruttivo per trasformarla in una leva di crescita collettiva.
Parole sante, ma da dove si comincia?
Il primo passo è cercare di comprendere le cause che stanno sotto questa competizione eccessiva. Spesso questa può scaturire da obiettivi poco chiari, da una mancanza di riconoscimento delle competenze individuali o da una percezione di ingiustizia nelle valutazioni. Sta a te, dunque, adottare un approccio empatico e attento alle esigenze e alle aspettative di ciascun collaboratore.
Può essere utile in questa fase creare spazi di dialogo aperto dove i membri del team possano esprimere le proprie preoccupazioni e aspettative: workshop, meeting regolari o sessioni di feedback possono facilitare la comprensione reciproca e aiutare a individuare soluzioni condivise che tengano conto delle esigenze di tutti.
Perché siamo qui?
Ricorda a tutti gli obiettivi comuni e la visione dell’azienda, così che si possa riorientare l’energia da una competizione sterile a una collaborazione produttiva. Lavorare insieme verso un obiettivo condiviso non solo stimola la coesione di gruppo, ma favorisce anche il senso di appartenenza e la motivazione intrinseca.
Valorizzare le diversità
Ogni individuo porta in azienda un insieme unico di abilità e competenze: riconoscile e valorizzale, assegnando ruoli e responsabilità in linea con i punti di forza di ciascun membro, in modo da favorire una competizione sana, basata sul contributo al successo collettivo.
E se trasformassi la competizione in collaborazione? Stabilisci obiettivi comuni e ricompense di gruppo per il raggiungimento di determinati risultati per incentivare i membri del team a supportarsi reciprocamente.
Non sottovalutare MAI il potere degli interventi formativi e delle attività di team building mirate a migliorare le dinamiche di gruppo: incontri sulla gestione dei conflitti, corsi sul lavoro di squadra o semplici attività extra-lavorative possono contribuire significativamente a migliorare le relazioni interpersonali e a stemperare le tensioni.
Riassumendo: c’è una sola soluzione? No. C’è un approccio che tu, in quanto imprenditore, devi riuscire ad agevolare in azienda. Parti da qui se vuoi evitare che la conflittualità cresca troppo arrivando a danneggiare anche fatturato e reputazione aziendali.
Ti è capitato di dirimere un conflitto? Quali strategie hai usato? Raccontamelo su mit@ristopiulombardia.it, condividerò la tua esperienza con la community!