Privacy eppur si muove

Il tema della protezione della privacy è spinosissimo, sappiamo tutti che la legge garantisce al consumatore tutti quei diritti che lui fa valere, dando o meno il consenso a ricevere materiale promozionale, essere contattato e così via.

Vi segnalo però un’indagine curata da GfK a livello internazionale: la ricerca, che ha coinvolto 22 mila persone, vede dati che circolano liberamente e aziende che sono pronte a catturarli, il motivo? Il famoso “do ut des”: in pratica, i consumatori mostrano – nel 27% dei casi – di voler condividere i propri dati personali con aziende e retailer, purchè venga dato loro qualcosa, in termini di scontistica, promozioni, shopping experience veloce e tarata sulle proprie reali esigenze. Gli italiani sembrano ancora più propensi, attestandosi la percentuale al 28%. Molto interessati risultano essere i trentenni.

Questo cambio di rotta dà la possibilità di personalizzare maggiormente l’offerta per il proprio cliente; di contattare un cliente che magari è assente da troppo tempo; di puntare su servizi targettizzati, senza sprecare denaro con iniziative “a pioggia”, dispersive dunque inutili. Il tutto facendosi aiutare dalla tecnologia, in modo da risultare poco invadenti ma molto efficaci. Tutto ciò è già realizzabile, perché il consumatore è “pronto”.

Ora domandati: como sono collocato?

 

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