Così si fanno morire le categorie di prodotto

Nel nostro Paese, nelle nostre aziende, ci sono tantissimi prodotti e servizi a rischio estinzione. Orribile da pensare. Orribile per chi produce e anche per chi consuma.

Cosa sta succedendo?

Certi prodotti non reggono alle molteplici crisi che stanno interessando il mercato.

Facciamo un esempio. Prendiamo i grissini e la ristorazione.

Un articolo de Il Sole 24 Ore dei primi di novembre rileva quanto segue:

-i grissini sono a rischio estinzione dai tavoli della ristorazione

-le vendite sono diminuite del 50% rispetto al 2019, un vero tsunami

Per quale motivo?

Due principalmente. Causa questioni di igiene e sicurezza sono preferite le confezioni monodose, che però non vengono sempre finite. Questo genera uno spreco di cibo che i ristoratori non tollerano più.

Secondo motivo: si è verificato, come noto, un aumento dei prezzi delle materie prime, anche del grano, che si trasforma in un +13,9% per i prodotti da forno anno su anno, per cui… per quale motivo spendere di più per un prodotto che poi viene trascurato?

Questo grido d’allarme, lanciato dall’azienda Vitavigor, ma ovviamente condiviso da tutto il settore, non ci deve lasciare indifferenti.

Ciò che sta capitando ai grissini potrebbe capitare a qualunque altro prodotto, di differenti categorie merceologiche. A caso, ahimè. Un gin, una cover di cellulare, un materiale per gli occhiali, un tipo di acqua in bottiglia.

In questo caso – drammatico – non c’entrano domanda e offerta.

C’entrano logiche prettamente di opportunità e gestione dei costi.

Poco importa se il cliente viene privato di una bontà che ha secoli di storia.

Poco importa se dietro al mancato acquisto di certi prodotti ci sono aziende che iniziano a soffrire e dipendenti-famiglie che iniziano a faticare.

Qui non si può nemmeno ritornare a studiare Economia all’università. Occorrono specialisti veri che ci dicano subito:

-come conviene modificare il business

-cosa si può fare per non scontentare il cliente mantenendo però le aziende in equilibrio

-quanto durerà questa fase di follia che ci costringe tutti a camminare sul filo del rasoio con le nostre aziende

Quando le grida di allarme saranno troppe, nessuno ci baderà più, esattamente come racconta la favola di “al lupo, al lupo”.

Io però continuerò a mantenere desta l’attenzione su questi problemi, proprio come faccio ogni giorno per la mia azienda: identifico le aree problematiche, provo a risolverle, cerco di collaborare con fornitori e clienti provando a non trascurare nessuno, a non abbandonare nessuno.

Questa si chiama cooperazione tra aziende, io ci credo assolutamente. Altrimenti non sarei nemmeno impegnato in Ursa Major!

Hai anche tu dei prodotti che non riesci a collocare in modo corretto?

Hai paura di dover dire loro addio per sempre?

Scrivi, troviamo il modo assieme di risolvere la questione prima che sia troppo tardi.

Scrivi a mit@ristopiulombardia.it ti risponderò al più presto!

Ps non smettere di avere fiducia nelle tue capacità: se sei giunto sino a qua significa che puoi andare oltre con la stessa grinta e determinazione.

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