Supponiamo che tu debba allargare il tuo parco fornitori e debba di conseguenza selezionarne di nuovi… di alta qualità… come attivare questa operazione?
Attenzione a non cadere nella trappola, non è una semplice attività di approvvigionamento: è una scelta strategica che impatta direttamente:
-sulla reputazione del tuo servizio,
-sulla fidelizzazione dei clienti,
-sulla tua capacità di differenziarti in un mercato competitivo.
Supposto che la qualità percepita dal cliente finale sia il risultato dell’intera catena distributiva, tu diventi il garante invisibile dell’eccellenza: per questo ogni nuovo fornitore che scegli è, di fatto, un’estensione del tuo brand.
Hai definito i tuoi standard qualitativi?
Prima ancora di iniziare una ricerca, devi sapere con precisione cosa intendi per “alta qualità”. Parliamo di prodotti con certificazioni riconosciute, processi produttivi tracciabili, costanza nelle performance, affidabilità nelle consegne, cura nel packaging, reattività nell’assistenza post-vendita? Devi tradurre questi criteri in un sistema di valutazione: una checklist strutturata che ti consenta di confrontare i candidati con oggettività e coerenza, al di là delle prime impressioni o delle relazioni consolidate.
La ricerca può iniziare da fonti istituzionali e autorevoli:
-le principali fiere di settore (come Cibus, Sial, Anuga),
-i consorzi di tutela, le associazioni di categoria,
-i portali B2B certificati, i marketplace professionali come Alibaba o Mercateo – ma solo se utilizzati con attenzione e filtri stringenti
-il passaparola tra colleghi può essere utile, purché tu mantenga un approccio critico e indipendente. Ogni fornitore va indagato, non semplicemente contattato.
La fase di screening richiede un’analisi su più livelli. Il primo è quello documentale: chiedi certificazioni (ISO, BRC, IFS, HACCP), schede tecniche dei prodotti, riferimenti commerciali. Poi c’è la parte relazionale: valuta la velocità e la precisione nelle risposte, la disponibilità a fornire campioni o a fare visite presso la tua sede. Un buon fornitore non ha nulla da nascondere e sa che una partnership solida inizia dalla trasparenza.
Quando possibile, vai a visitare personalmente il sito produttivo. Non solo per verificare l’igiene, l’organizzazione, la logistica, ma per comprendere la cultura aziendale: come si comportano i responsabili? C’è attenzione ai dettagli? Come vengono trattati i collaboratori? Una filiera di qualità nasce da aziende che lavorano con rigore, non solo con buoni materiali.
Non basarti solo sul prezzo!
Negoziare le condizioni commerciali è parte integrante del processo, ma non deve essere l’unico criterio. Prezzi troppo bassi spesso implicano compromessi che, nel medio termine, si trasformano in reclami, resi, ritardi e perdita di margini. Punta invece sulla stabilità: verifica le condizioni di pagamento, la politica di gestione delle non conformità, le garanzie sul riassortimento e sulla continuità del prodotto. Un fornitore di alta qualità è anche un partner capace di pianificare con te, non solo di vendere.
Dice il saggio: ogni tuo cliente Horeca – ristoratore, albergatore, bar manager – costruisce il proprio successo anche a partire dalla qualità delle materie prime e dei prodotti che tu fornisci. Se selezioni con superficialità, metti a rischio il loro lavoro. Se selezioni con metodo, coerenza e lungimiranza, costruisci un vantaggio competitivo robusto e duraturo, basato su una filiera solida che ti consente di essere più di un semplice distributore: un partner affidabile, capace di portare valore reale.
Quale metodo utilizzi per la selezione dei fornitori? Raccontalo a mit@ristopiulombardia.it, lo condividerò con la community.