Conosci – e pratichi – l’assertività?

Essere assertivi, nella ambito personale ma anche in quello professionale, non significa imporsi o farsi valere a tutti i costi, né tantomeno cedere per evitare conflitti.

E allora cosa significa?

E serve a qualcosa?

L’assertività è una competenza relazionale raffinata, psicologicamente matura, che ti permette di esprimere opinioni, bisogni e decisioni in modo chiaro, rispettoso ed efficace, senza prevaricare né sottometterti. È il punto di equilibrio tra aggressività e passività, ed è un alleato potente in contesti aziendali complessi come il tuo, dove le relazioni – con i clienti, i collaboratori, i fornitori – sono tanto determinanti quanto le scelte strategiche.

Te lo dico… nel modo corretto

Nel quotidiano, ti trovi spesso a dover negoziare: con i commerciali, per ridefinire obiettivi che non si stanno raggiungendo; con il magazzino, per migliorare l’efficienza senza minare il clima interno; con clienti esigenti o incostanti, con fornitori non sempre affidabili. Ecco: l’assertività ti consente di affrontare queste dinamiche senza forzature, ma anche senza rinunciare a dire ciò che va detto. Essere assertivo significa, per esempio, saper rifiutare una richiesta irragionevole di un cliente senza incrinare la relazione, o affrontare un collaboratore inadempiente mettendo a fuoco il comportamento, non la persona, lasciando intatto il rispetto ma chiarendo il limite.

Da un punto di vista psicologico, si tratta di allenare alcune dimensioni della comunicazione:

-la gestione del tono e del linguaggio del corpo,

-la capacità di dire “no” in modo fermo ma non ostile,

-l’uso di messaggi in prima persona (“Io vedo… io penso… io propongo…”) anziché accusatori. L’assertività ti aiuta anche a migliorare l’ascolto attivo, cioè la capacità di cogliere ciò che l’altro dice davvero, andando oltre le parole, rispondendo nel merito e non per reazione. È una forma di padronanza emotiva, in cui impari a tollerare anche il conflitto, quando è necessario, ma lo governi con lucidità.

Per un imprenditore come te (e me), sottoposto a ritmi rapidi, pressioni elevate e a una complessità organizzativa spesso frammentata, l’assertività diventa una competenza strategica. Può aiutarti a contenere il turnover, perché favorisce una comunicazione chiara e rispettosa con il team. Può migliorare la qualità delle relazioni con i clienti B2B, che apprezzano fornitori affidabili ma anche interlocutori solidi, capaci di porre confini e di negoziare con trasparenza. Può rafforzare la tua leadership, perché mostra che sai occupare il tuo ruolo con autorevolezza, senza aggressività né rigidità.

Allenare l’assertività richiede tempo e consapevolezza.

Si parte spesso da un lavoro su sé stessi:

-riconoscere i propri automatismi comunicativi,

-capire dove si tende a essere troppo concilianti o, al contrario, troppo direttivi.

Un percorso formativo incentrato sulle competenze relazionali può darti strumenti pratici: role-playing, simulazioni di negoziazione, esercizi di comunicazione non verbale. Ma la vera trasformazione arriva nella pratica quotidiana, nelle riunioni, nelle telefonate con i clienti, nei momenti di tensione con i collaboratori. È lì che puoi scegliere, ogni volta, di essere presente, chiaro, rispettoso.

Allora: hai deciso se provare a essere più assertivo, con un buon allenamento? Io ci provo ogni giorno, ma le sfide non sono mai finite!

Se hai trovato una modalità personale di gestione della comunicazione con gli stakeholder, scrivimi a mit@ristopiulombardia.it, condividerò la tua esperienza con la community.

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